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Cultura | 14 giugno 2018, 17:39

A Genova "Fuori Formato", danza contemporanea e videodanza in scena

Appuntamento con la terza edizione del festival internazionale "Fuori Formato" dal 26 al 29 giugno presso Villa Durazzo Bombrini e al Teatro Altrove

A Genova "Fuori Formato", danza contemporanea e videodanza in scena

Fantascienza, terrorismo, paternità, insetti, silenzio, memoria sono alcuni dei temi affrontati dai protagonisti di Fuori Formato, il festival internazionale di danza contemporanea e videodanza in programma a Genova da martedì 26 a venerdì 29 giugno. La rassegna, a cura di Teatro Akropolis, Rete Danzacontempoligure e Augenblick, è organizzata dal Comune di Genova e Teatro Akropolis con il sostegno di MiBACT e di Siae nell’ambito dell’iniziativa “S’illumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”, in collaborazione con Società per Cornigliano. Il progetto “S’illumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” sostiene iniziative culturali in aree periferiche cittadine o in aree della città caratterizzate da problematiche economiche e sociali, che favoriscono la creatività di giovani autori, artisti, interpreti ed esecutori. “La danza contemporanea – dichiara Elisa Serafini, assessore alla Cultura del Comune di Genova - sarà la protagonista con spettacoli gratuiti e aperti a tutti in contesti urbani considerati ‘difficili’, per affermare un’idea democratica di arte e cultura e contribuire a fare di Genova una città aperta ai giovani e alla creatività”.

Quattro giorni, tredici spettacoli e venti film per assistere a una selezione di creazioni provenienti da Italia, Europa, Stati Uniti, Canada e scoprire come la realtà contemporanea agisce sul primo e ineludibile suo depositario: il corpo. Fatti, emozioni, sentimenti, idee, ogni più piccolo granello di vita intercettato da un individuo, inevitabilmente finisce assorbito e riflesso nei battiti del cuore, nelle contrazioni dei muscoli, nei respiri, nei gesti, fino alle più infinitesimali e inconsapevoli variazioni attraverso le quali definiamo il nostro rapporto col mondo. I danzatori fanno di questa espressione un’arte tanto sensibile quanto reattiva all’attualità, come dimostrano gli artisti ospiti di Fuori Formato, tutti – sarà un caso? – alle prese con la curiosità e lo sgomento prodotti dall’incertezza e dal cambiamento. I primi tre giorni – da martedì 26 a giovedì 28 giugno – il festival si svolge tra il parco e le sale di Villa Durazzo Bombrini (Cornigliano, via Ludovico A. Muratori 5, ampio parcheggio gratuito), dove gli artisti selezionati da una call con 90 candidature si esibiscono, componendo giorno dopo giorno la rassegna dal vivo curata da Teatro Akropolis e Rete Danzacontempoligure, arricchita da una sezione dedicata agli Under 35. Venerdì 29 Fuori Formato si sposta nel centro storico al Teatro Altrove (piazza Cambiaso 1), dove sono proiettati i film finalisti sia della sezione nazionale Under 35 sia della sezione internazionale della rassegna di videodanza Stories We Dance curata da Augenblick, a cui sono pervenute quest’anno un totale di 126 candidature da 32 nazioni.

Si comincia martedì 26 giugno nella Sala Camino di Villa Bombrini dove (ore 19.30) va in scena Il corpo in gioco, performance conclusiva del laboratorio condotto da Teatro Akropolis. Si prosegue (ore 20.30) in giardino con il duetto d’amore (zero) – estratto di Elisabetta Lauro e César Augusto Cuenca Torres, residenti a Berlino, una prima regionale in cui gli artisti esplorano la libertà di lasciarsi andare, vivere senza peso lasciando solo qualche segno sulla terra di cui coprono un tappeto bianco. Lo spettacolo, prodotto da Fondazione Musica per Roma, Cuenca/Lauro con Associazione Sosta Palmizi, Associazione Invito alla Danza Barletta e Festival Oriente Occidente, ha vinto il Primo Premio della giuria al Festival Masdanza (Spagna) e il Premio Equilibrio (Roma). Nel Salone delle Feste alle 21.10 va in scena 330 per il tempo che passa. Primo studio sulla temporalità di ENZdanzateatro, presentato in anteprima. Claudia D’Occhio e Roberta Messa curano il procedere del tempo partendo dal silenzio e in attesa dell’inaspettato, in una relazione destinata a rinnovarsi continuamente. Idea e coreografia sono di Piera Pavanello, gli interventi sonori di Massimo Pastorelli, installazione artistica ad opera di Mauro Pannichella. La serata si conclude alle 21.15 nella Sala Solimena con A flower is not a flower, ovvero del corpo solido di e con Amalia Franco, in prima regionale, sezione Under 35. Lei e la maschera, essere animato e oggetto inanimato, sono gli estremi di una ricerca che rincorre una definizione impossibile: la certezza di una forma stabile, di un corpo solido e immutabile. Ma è la vita stessa a frustrare il desiderio e condannare alla precarietà.

La rassegna riprende a Villa Bombrini mercoledì 27 giugno (ore 20,30 nel parco) con la prima regionale di Un minimo distacco, una produzione ALDES di e con Caterina Basso. Il minimo distacco è quel che permette di ottenere uno sguardo oggettivo, utile a capire un presente che nel frattempo è già diventato passato. La danzatrice rimane in bilico fra due estremi per giungere a un finale liberatorio in cui la sua bocca, svuotata da una serie di piccole pietre bianche, torna a respirare mentre Bruce Spingsteen canta “I’m on Fire”. Alle 21.10 nel Salone delle Feste Nicola Galli presenta MARS, una produzione TIR Danza in prima regionale, sezione Under 35. Il danzatore ferrarese si muove tra luminosità geometriche e sonorità siderali, compiendo cinque differenti simulazioni di approdo su Marte, la meta più plausibile per il futuro sviluppo dell’umanità. Dalla danza fantascientifica si passa alla danza eseguita in soli 45 centimetri di altezza. È la sfida della romana Federica Dauri in Kheeperer (ore 22.10, Sala Solimena), una performance in prima regionale, Under 35, in cui la danzatrice prova la metamorfosi con un insetto, alla ricerca del limite fra essere umano e animale.

Giovedì 28 giugno a Villa Bombrini, Fuori Formato riprende alle 18,30 nella Sala Camino con Noi_Altri. Tra danza e cittadinanza, performance conclusiva del laboratorio condotto da Rete Danzacontempoligure, cui segue la tavola rotonda Quale pubblico per la videodanza? Intorno a questa domanda aperta e multidisciplinare si confrontano, in dialogo con il pubblico, i giurati di Stories We Dance: Ewa Gleisner, Mariam Al Ferjani, Francesca Bennett e Giorgio Montolivo. Si torna agli spettacoli dal vivo alle 20.30, nel giardino della villa, con Memories of the past di e con Luca Alberti, in collaborazione con la Compagnia DEOS // Giovanni Di Cicco: il corpo intercetta segnali ora concreti ora invisibili, echi del passato silenzioso che torna. Alle 21 nella Sala Solimena è in programma la prima assoluta di Perché mi hai abbandonato della compagnia Koinè Genova. La coreografia, firmata da Cristiano Fabbri che la interpreta con Rocco Colonnetta, nasce da une riflessione sulla figura del padre intesa come simbolo di autorità e legge. Infine, alle 21.50 nel Salone delle Feste, la Compagnia C&C presenta in prima regionale uno spettacolo sulla paura della sezione Under 35, PeurBleue. Piove. Per ripararsi una donna entra in un supermercato e si ritrova coinvolta in un attentato. A calarsi nell’incubo improvviso che in batter d’occhio cambia la vita per sempre, è la danzatrice Chiara Taviani.

Venerdì 29 giugno Fuori Formato si sposta al Teatro Altrove. Il festival inizia alle 18 con la proiezione dei film finalisti della rassegna di videodanza Stories We Dance, sezione nazionale Under 35, a cui interviene il giurato Antonio Tagliarini. Sono nove film: 1180 AND MORE di Riccardo De Simone, Italia 2016 (1’22’’); Cheoreography for toilets – Experiment 1 di Andrea Nevi, Italia 2017 (3’36’’); COSMOSI di Lorenzo Puntoni e Valentina Sansone, Italia 2018 (1’08’’); Il gioco dei ruoli di Lucrezia Delle Foglie, Italia 2018 (2’20’’); Metamorfosi di Jacopo Bernini, Italia 2018 (1’09’’); Saettanti Boummm di Pietro Firrincelli, Italia 2016 (1’10’’); Some Body di Francesca Puppini & Matteo Palmas, Regno Unito 2017 (2’38’’); Vacuum di Salvatore Insana, Italia 2018 (3’04’’); sarà inoltre proiettato Una città che danza, dance film conclusivo del laboratorio condotto da Augenblick. Alle 19 va si torna allo spettacolo dal vivo con interior/a @ff di Eleonora Papapietro, suono di Guido Affini, con Olivia Giovannini, una narrazione trasformata in nudità caotica, un corpo trascinato nel desiderio, una scenografia che è solo memoria frammentata, mentre il suono irrompe e ci lascia in balia dei nostri demoni. Infine alle 21 il festival si chiude con la proiezione dei film finalisti di Stories We Dance, sezione internazionale. Seguiranno alle 23 le premiazioni finali e l’assegnazione delle menzioni speciali, compresa quella riservata al pubblico in sala.  

RG

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