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Politica | 18 giugno 2018, 16:41

Toti risponde ai giornalisti su ballottaggi, Ilva e tassa di soggiorno

Il governatore della Regione Liguria si è concesso ai giornalisti per alcune domande in occasione del seminario su mercato e legalità organizzato dal "Centro Studi per la Legalità d'impressa"

Toti risponde ai giornalisti su ballottaggi, Ilva e tassa di soggiorno

A margine del convegno "Etica e mercato. Rispetto della Legalità nei rapporti d’impresa", organizzato dalla nuova associazione "Centro Studi per la Legalità d'impresa" il governatore Toti si è concesso ai giornalisti per qualche domanda, e subito l'attenzione è caduta sui ballottaggi in arrivo a Sarzana e a Imperia.

"Ci prepariamo agli importanti ballottaggi in arrivo con la stessa serietà con cui abbiamo preparato il progetto politico che nel 2015 ha conquistato la fiducia della maggioranza dei liguri - ha dichiarato Toti -, io credo che in entrambe le città, anche se in modo diverso, si tratti di una scelta di campo: c'è chi vuole una Liguria di pochi o di partito, fra chi vuole una Liguria dove gli accordi si fanno sottobanco per il vantaggio di pochi e non di tutti, fra chi non ha il coraggio di esporre le proprie idee ma solo di difendere il potere da concordare con gli avversari, qua è successo per molti anni con la spartizione delle amministrazioni, delle fondazioni bancarie, delle società municipalizzate e degli incarichi pubblici. Dall'altra parte c'è chi ha proposto un progetto di sviluppo a cui possono partecipare tutti, una classe dirigente nuova, dei progetti chiari e cristallini all'opinione pubblica, di crescita  e benessere per tutti". 

I cronisti hanno poi chiesto a Toti quale sia la posizione sua e della giunta sulla questione Ilva, i questi giorni al centro delle attenzioni del governo: "Su Ilva - spiega il governatore ligure - abbiamo già dato la massima disponibilità al precedente ministro per lo sviluppo economico, e la ribadiamo all'attuale ministro. La Regione Liguria c'è, ed è pronta a fare la sua parte per trovare tutte le soluzioni possibili, partendo da alcuni dati di fatto: l'acciaio i italia vale un punto percentuale di Pil, a Genova vale anche 2 mila posti lavoro e a Taranto molti di più; l'acciaio prodotto da Ilva è considerato un acciaio competitivo, nella città di Genova esiste un accordo di programma che lega l'utilizzo di aree molto pregiate ai livelli occupazionali in questa città. Siamo pronti come Società di Cornigliano, soggetto che nasce appunto da quell'accordo di programma, siamo pronti a parlare con il Ministro di Maio appena vorrà convocare gli enti locali. Io credo che imboccare strade diverse come l'abbandono totale dell'acciaio nel nostro paese, la dismissione di quelle aree e la liquidazione di una società fondamentale per l'occupazione, sia una decisione molto rischiosa; auspico che questo ministero non intenda intraprenderla".

In ultimo i giornalisti hanno chiesto al presidente Toti quale sarà il futuro della tassa di soggiorno: "In Liguria - spiega il governatore - è un piccolissimo, quasi impercettibile sacrificio che viene chiesto ai turisti che vengono a visitare la Liguria, non credo che per un euro o poco più si voglia scegliere una destinazione alternativa per le vacanze. Si tratta poi di fondi chiesti dal Comune nel quale si soggiorna che servono proprio a valorizzare le bellezze naturali e paesaggistiche del nostro territorio. Con il patto del turismo la abbiamo trasformata in una  tassa di scopo, e quindi i sindaci si sono impegnati a destinare le risorse proprio a quelle strutture che avranno il compito di accogliere i turisti. Se qualcuno ha in mente di cancellare questa tassa, priva di risorse da investire il proprio ente locale; se lo farà il governo mi auguro che abbia le risorse per rimpiazzare con altri fondi, come è stato fatto quando è stato abolito l'Imu, il mancato introito nelle casse dei comuni. Se lo faranno le amministrazioni locali dovranno essere in grado di garantirsi comunque delle risorse per investire, visto che oggi il turismo funziona anche grazie agli investimenti, in decoro degli ambienti urbani, in ampliamento dell'offerta attrattiva del territorio, in destagionalizzazione. Se qualcuno indica dove trovare questi soldi altrove io sono pronto a discutere dell'abolizione".

CR


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