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Sanità | 19 luglio 2018, 12:01

Fughe sanità, la vicepresidente Viale: "Alle polemiche rispondiamo con i dati: nel 2016 fermata emorragia e dal 2017 invertita la rotta"

"Oggi rimane molto lavoro da fare, ma i dati dimostrano che siamo sulla strada giusta"

Fughe sanità, la vicepresidente Viale: "Alle polemiche rispondiamo con i dati: nel 2016 fermata emorragia e dal 2017 invertita la rotta"

 

“Alle polemiche sul tema delle fughe rispondiamo con i dati che dimostrano come dal 2016 siamo riusciti a fermare l’“emorragia” che aveva caratterizzato gli anni passati fin dal 2008 mentre dal 2017 abbiamo invertito la rotta. Il tutto senza poter assumere personale per non sforare i tetti nazionali e con concorsi che vanno deserti perché mancano i medici. Purtroppo sapevamo di aver ereditato una brutta situazione in sanità: nel 2015 abbiamo ereditato un disavanzo di 98 milioni di euro. Oggi rimane molto lavoro da fare, ma i dati dimostrano che siamo sulla strada giusta: non arretriamo di un centimetro sul rigore della riforma e sulla valorizzazione delle cure nei nostri ospedali”. Così la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale in merito alle polemiche sulle fughe sanitarie.

Secondo i dati di Alisa, il confronto tra il 2016 e il 2017 mostra una diminuzione rilevante nelle aree neurologica (-6,8%), oculistica (-23,7%), otorinolaringoiatrica (-10%), cardiologica (-6%), gastroenterologica (-6%), della patologia mammaria (-14,6%). In Liguria la mobilità passiva ha mostrato un trend storico in aumento - con la spesa passata dai 34,7 milioni di euro del 2008 ai 60 milioni del 2015, dato stabile anche nel 2016 - con una notevole eterogeneità nelle diverse ASL. La mobilità passiva verso la Lombardia (+6%) ed Emilia Romagna (+5%) era in forte aumento nel periodo 2012-15.

“Di fronte a questo quadro – aggiunge il Commissario Straordinario di Alisa Walter Locatelli - abbiamo puntato sul rafforzamento sia della presa in carico del paziente, anche sotto il profilo dell’appropriatezza delle prestazioni, sia delle strutture orizzontali di governance (i Diar – Dipartimenti interaziendali regionali). Questo ha determinato una spiccata diminuzione delle “fughe” tra il 2016 e il 2017 anche nell’ambito delle malattie cardiovascolari, con un risparmio di circa 1,4 milioni di euro, e delle patologie neurologiche, con un risparmio di 1 milione di euro. Rimangono criticità legate in particolare ad alcune aree quali, ad esempio, l’ortopedia, in cui abbiamo registrato un aumento della mobilità passiva tra il 2016 e il 2017, anche a causa della carenza di professionisti specializzati. Si può quindi rilevare – conclude il Commissario di Alisa - come, a fronte di tante cose ancora da fare, il trend negativo che ha caratterizzato la mobilità passiva di Regione Liguria fino al 2016 sia stato invertito, con un costante miglioramento che siamo certi proseguirà in modo più marcato con l’applicazione delle misure e provvedimenti organizzativi previsti dalle leggi di riforma approvate in ambito sanitario”.

 

c.s.

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