Il 22 luglio 1968 moriva a Cervia, a soli 60 anni, Giovannino Guareschi.
Una delle voci più scomode del dopoguerra, si era conquistato la notorietà con i romanzi che hanno come protagonisti don Camillo e Peppone. Tuttavia, a parte le straordinarie doti di fumettista, Guareschi era uno scrittore a tutto tondo, di grande cultura e profonda umanità, molto amato anche nel Tigullio. Da bambino soggiornò a Trigoso e lo ricordava un monumento che fu poi trafugato.
Molta della sua opera deve ancora essere scoperta e valutata adeguatamente, senza pregiudizi e strascichi di polemiche che ne hanno offuscato la statura morale e letteraria.
A curarne la memoria è Albertino, cui continuano a giungere – anche dal nostro territorio – tesi di laurea e contributi critici che aiutano a restituire l’immagine di un grande esperto di umanità, sincero credente e dotato di un’ironia carica di affetto, soprattutto per gli umili.