Ricorreva ieri il sessantaduesimo anniversario dello sciagurato naufragio del transatlantico Andrea Doria.
La nave fu varata nel 1951 dopo essere stata prodotto all'interno del cantiere navale Ansaldo a Sestri Ponente, e il suo nome fu scelto in omaggio al celebre ammiraglio Andrea Doria del XV secolo.
Il transatlantico, vero e propri gioiello del cosiddetto "Italian Style", fu realizzato con tutti i confort possibili, con finiture di gran pregio e anche una grande attenzione per gli spazi riservati all'equipaggio, per 11 ponti e una capienza di 1241 passeggeri.
La nave tuttavia solcò per ben poco tempo i mari, infatti fu speronata dalla nave svedese Stockholm lungo le rive di New York, e si inabissò di fronte alle coste statunitensi: ancora oggi il suo relitto è arenato in una profondità di 75 metri.
L'incidente sarebbe stato causato oltre dall’importante traffico portuale, anche dalla fitta nebbia. Solo 46 le vittime del naufragio, anche grazie all'impegno del Comandante Piero Calamai e dell’equipaggio.