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| 09 agosto 2018, 16:46

Il presindete Toti chiede al governo un confronto sul Bando Periferie

Toti poi attacca il Pd, che recentemente aveva lanciato l'allarme sul tema: "Dal Pd, che ha votato il provvedimento, appelli inutili allarmistici"

Il presindete Toti chiede al governo un confronto sul Bando Periferie

Numerosi esponenti politici si sono espressi in maniera generalmente critica nei confronti dell'emendamento approvato insieme al decreto Milleproproghe, che mette in forse i fondi destinati a implementare il Bando Per le periferie. Il provvedimento rischierebbe di privare la Liguria di parecchie risorse che altrimenti sarebbero serviti al rilancio di alcune aree urbane.

“È evidente che servirà un confronto con il Governo per analizzare gli effetti e, nel caso, sterilizzare gli eventuali problemi che potrebbero derivare dalla rimodulazione del Bando Periferie, di cui si tornerà a discutere nella prima settimana di settembre in sede di conversione definitiva del provvedimento”. Il presidente della Regione Giovanni Toti interviene sulla questione del Bando Periferie.

“Al momento, per quanto si comprende, la decisione non cancella, ma rimodula al 2020 parte degli investimenti previsti – aggiunge Toti-. Occorrerà dunque sapere quali investimenti dei Comuni sono previsti realmente in cantiere prima di quella data, considerando le complesse procedure di progettazione, autorizzazione e gara. Dall’altra, a compensazione, libera alcune centinaia di milioni di euro di “spazi del Patto di Stabilità”, destinati ad investimenti proprio dei Comuni. Dall’analisi e dal confronto su questo numero dipenderanno le misure che certamente andranno prese nel prossimo futuro e, in tal senso, abbiamo già chiesto al Governo di aprire un confronto”.

“Spiace  - aggiunge il Governatore - che il Governo non abbia aperto un confronto preliminare con Regioni e Comuni,  anticipando il primo passaggio Parlamentare, ma spiace anche leggere inutili e allarmistici appelli da parte del Pd ligure, visto che il Partito Democratico ha votato in Parlamento senza battere ciglio il provvedimento. In quella sera, gli autorevoli esponenti di quel partito avrebbero potuto esprimere tutti i dubbi che tardivamente oggi sollevano, e che la Regione sta già lavorando per chiarire”.

RG


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