L’Istituto italiano di Bioetica e il Comune di Santa Margherita Ligure presentano la II edizione del Festival di Bioetica in programma a Santa Margherita Ligure il 27 e 28 agosto 2018. Tra i relatori Paolo Isotta, Edoardo Boncinelli e Ivano Malcotti.
Quest’anno il Premio Bioetica andrà alla Fondazione Veronesi, ritirerà il premio il presidente Paolo Veronesi (l’anno scorso era stato premiato Antonio Ricci). Altre informazioni, il programma e l’elenco completo degli oltre 70 relatori è disponibile sul sito www.bioeticafestival.it
Il 2018 è stato proclamato l’Anno Internazionale della Felicità. A partire dal lavoro delle N.U. con il World Happiness Report si assiste a un boom di ricerche su tale tema guidato dalla consapevolezza che il PIL – come è stato efficacemente detto – «misura tutto tranne le cose per cui vale la pena di vivere». È così che economisti come Jean Paul Fitoussi, Amartya Sen e Joseph Stiglitz hanno cominciato a impiegare l’espressione “indice di Felicità Interna Lorda”(Fil) per misurare il benessere dei popoli.
In questo quadro il Festival di Bioetica intende:
• contribuire al diffondersi di un’idea di felicità non come un obbligo – che fa sentire colpevole chi non la raggiunge – ma come una possibilità di vita, ispirata a un’idea del “ben vivere” che abbia al suo centro la fioritura delle capacità personali e valorizzi il “prendersi cura” di sé, degli altri, del mondo;
• promuovere una concezione della bioetica ispirata ai valori fondamentali della società liberale, rispettosa delle differenze, in grado di garantire a ognuno la possibilità di gestione del proprio corpo, della propria vita, dei propri impegni professionali in conformità alla propria visione del bene;
• sostenere la riflessione critica e la capacità di valutazione delle biotecnologie in relazione al loro impatto sulle nostre vite e sulla vita del pianeta, valorizzando, in particolare, le imprese pubbliche e private che fanno della sostenibilità la loro cifra e favoriscono un’innovazione che abbia ricaduta positiva sui dipendenti, le comunità in cui operano e l’ambiente;
• sviluppare un’idea di mercato fondata su un’etica relazionale i cui soggetti sono i cittadini responsabili che, con le loro scelte, possono generare e sviluppare benessere e felicità contribuendo a ridurre le disuguaglianze ingiuste anche a livello globale.