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| 13 settembre 2018, 16:32

Scajola sulla casa per gli sfollati: "Accolte 243 istanze, 15 famiglie devono ancora decidere"

Sul totale delle 258 famiglie sfollate, 141 nuclei hanno scelto per l’autonoma sistemazione con il contributo che potrà arrivare fino a 900 euro in base alla composizione del nucleo familiare, e 102 nuclei invece hanno optato per un alloggio pubblico”

Scajola sulla casa per gli sfollati: "Accolte 243 istanze, 15 famiglie devono ancora decidere"

“Ad oggi sono 243 i nuclei familiari sfollati dopo il crollo di Ponte Morandi che hanno aderito alle proposte di Comune e Regione di ottenere una casa di proprietà pubblica o di beneficiare del contributo per l’autonoma collocazione. Restano dunque solo 15 i nuclei che non hanno ancora preso una decisione e per i quali siamo a disposizione”. Lo dicono gli assessori all’Edilizia di Regione Liguria e Comune di Genova Marco Scajola e Pietro Piciocchi, per fare il punto sulla situazione degli alloggi.

“Sul totale delle 258 famiglie sfollate, 141 nuclei hanno scelto per l’autonoma sistemazione e pertanto riceveranno un contributo che potrà arrivare fino a 900 euro in base alla composizione del nucleo familiare, e 102 nuclei invece hanno optato per un alloggio pubblico”, ribadiscono gli assessori. “Alcuni di questi alloggi, a seguito delle scelte fatte dai cittadini, sono in corso di ristrutturazione e contiamo di poterli consegnare entro la fine di settembre, in largo anticipo rispetto alla data di consegna che avevamo fissato a metà novembre”.

“La promessa era che tutti avessero un tetto sopra la testa entro novembre – continuano Scajola e Piciocchi – ma contiamo di velocizzare notevolmente i tempi”.

“Tutti gli alloggi già consegnati o in corso di ristrutturazione sono in buono stato e pienamente idonei ad offrire alle famiglie una sistemazione adeguata – concludono gli assessori – Le case assegnate si trovano nella zona della Valpolcevera a San Biagio, a Quarto, a Molassana e Sampierdarena. Inoltre in questi giorni stanno andando avanti molto bene gli incontri che abbiamo organizzato con i singoli nuclei degli sfollati, un modo per conoscere meglio ogni singolo caso, e dare loro la possibilità di avere un confronto diretto con le istituzioni con l’obiettivo di dare rapide risposte ai bisogni personali”

RG


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