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Innovazione | 05 ottobre 2018, 12:47

U-Move: Torino, Genova e Trento insieme per sviluppare la mobilità urbana che verrà

Presentato allo European Institute of technology il progetto di un hub tra pubblico e privato che sia riferimento per tutto il Sud Europa

U-Move: Torino, Genova e Trento insieme per sviluppare la mobilità urbana che verrà

La metropoli, la città di mare (con tutti i problemi ben noti legati all'attualità) e il centro più ridotto come dimensioni, ma in prima fila nella digitalizzazione.

Torino, Genova e Trento si interrogano sulla mobilità urbana e soprattutto sulla possibilità di trovare soluzioni sostenibili. E per trovare una strada comune, vogliono dare vita a U-Move, un innovation hub per tutto il Sud Europa con il coordinamento del Politecnico di Torino. Una piattaforma che si potrà interfacciare con un consorzio di 50 partner pubblici e privati, in arrivo da Francia, Germania, Grecia, Spagna e Paesi Nordici.

"Innovare vuol dire produrre un impatto sulla società - spiega il rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco - e oggi vuol dire saper cambiare più velocemente rispetto al passato. Parlare di mobilità in una città dove per decenni una fabbrica di auto ha scandito tempi e ritmi oggi vuol dire, per noi, formare ingegneri che sappiano sviluppare spirito critico e affrontare problemi complessi. Per questo ci apriamo a istituzioni e imprese, uscendo dalla logica di docenti di fronte a gradinate piene di studenti".

L'obiettivo è dare forma a confronti e sinergie che possano mettere in comune soluzioni ottimali (le cosiddette best practice) per le esigenze del trasporto delle persone, così come delle merci. Il tutto con criteri di sostenibilità, nel consumo del suolo e nell'inclusione di tutte le tipologie di utenti.

"L'ultimo miglio del trasferimento tecnologico è proprio affidato a questo progetto -dice Saracco - E nella mobilità si stanno concentrando la maggior parte delle scoperte e delle innovazioni, in questi ultimi anni".

Partner dell'iniziativa, accanto alle istituzioni, anche Politecnico di Milano, Università di Genova, Centre for research della Grecia, ma pure Eni, FCA, Ferrovie dello Stato, Iveco, Tim e altre ancora. "Cambiamo pelle senza cambiare vocazione - conclude Saracco - in modo da poter essere protagonista anche della viabilità del futuro".

Da U-Move usciranno ipotesi, soluzioni, progetti, ma anche capitale umano qualificato. Dunque saranno attivati master e dottorati, così come percorsi di formazione permanente. Ma tutto dipende dalla decisione finale dello European Institute of technology, che ora vaglierà l'ipotesi di finanziamento.

Massimiliano Sciullo

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