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Attualità | 13 novembre 2018, 19:12

#GiùLeManiDallInformazione: anche a Genova il flash-mob dei giornalisti

Anche la stampa locale oggi è scesa in piazza per manifestare in difesa del diritto all'informazione partecipando al flash-mob #GiùLeManiDallInformazione organizzato dalla Fnsi

#GiùLeManiDallInformazione: anche a Genova il flash-mob dei giornalisti

Anche la stampa locale oggi è scesa in piazza per manifestare in difesa del diritto all'informazione e contro le parole del Vice Premier Di Maio, che ha definito i giornalisti "infimi sciacalli". Quindi nel pomeriggio, tesserino alla mano, centinaia di operatori della comunicazione, e non solo, hanno partecipato al flash-mob #GiùLeManiDallInformazione organizzato dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi). E, dopo essersi riuniti davanti al palazzo della Prefettura, al grido di "Siamo tutti infimi sciacalli", hanno sfilato in corteo fino a Piazza De Ferrari.

«Il flash-mob #GiùLeManiDallInformazione è stato il primo passo. Altre iniziative seguiranno fino a quando le aggressioni, le ingiurie e le minacce ai giornalisti e alla stampa non cesseranno. Questa prima iniziativa è stata possibile grazie alle Associazioni regionali di Stampa e agli Ordini regionali dei giornalisti, a tante colleghe e colleghi, ma anche ad associazioni, sindacati, cittadini comuni che considerano l'articolo 21 della Costituzione un bene comune». Lo affermano, in una nota, la Federazione nazionale della Stampa italiana e il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti.

«Ritrovarsi nelle piazze dei capoluoghi di regione - proseguono - è stato un atto simbolico, ma anche un messaggio chiaro a quanti, da nord a sud, sono convinti di poter ridurre al silenzio l'informazione e, con essa, qualsiasi forma di dissenso o di voce critica. Un ringraziamento va anche alla Federazione internazionale e alla Federazione europea dei giornalisti, che hanno organizzato un flash mob in contemporanea a Bruxelles, e ai giovani freelance italiani che lavorano a Londra, che si sono ritrovati in Trafalgar Square. Oltre che gli insulti ai cronisti con un linguaggio da trivio, dal governo in carica ci si aspetterebbe una vera riforma dell'editoria che punti a moltiplicare e non a sopprimere le voci e, soprattutto, che indirizzi le poche risorse ancora disponibili a favore del lavoro debole e sottopagato. Il ministro Di Maio, che prova a strumentalizzare i giornalisti precari, finge di ignorare di essere stato lui, insieme con il suo ministero, ad esprimere parere contrario all'emendamento al cosiddetto "Decreto Dignità" volto proprio a contrastare il precariato giornalistico, presentato da alcuni parlamentari di minoranza».

La Federazione nazionale della Stampa italiana e il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti «assicureranno il loro sostegno a tutte le iniziative che saranno promosse a tutti i livelli, a tutela della dignità del lavoro e dell'articolo 21 della Costituzione. Ancora un grazie, infine, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che per l'ennesima volta ha ribadito che la libertà di stampa è un presidio di democrazia''.

Le parole di Alessandra Costante, vicesegretaria della Fnsi:

Medea Garrone

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