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Attualità | 03 gennaio 2019, 14:18

Carige, quale il futuro per l'istituto bancario di Genova?

La banca è commissariata e aumenta l'incertezza per il destino di azionisti e risparmiatori, anche se il mondo bancario italiano potrebbe intervenire per una acquisizione-salvataggio, senza l'intervento dello Stato

Carige, quale il futuro per l'istituto bancario di Genova?

Ora il bandolo della matassa Carige è in mano ai commissari nominati dalla Bce, che hanno il compito di traghettare l'istituto attraverso un periodo certamente turbolento.

La procedura commissariale ha reso il via ineluttabilmente una volta che gli organi di gestione ordinaria di VCarige sono decaduti, a causa di una serie di dimissioni a catena. A provocare il terremoto l'astensione del Gruppo Malcalza (primo socio Caergie con il 27,5% del capitale) circa l'aumento di capitale da 5400 milioni di euro, irrealizzabile senza l'ok di Malcalza.

Ora è intervenuta la Bce, che mira a stabilizzare la governance dell’istituto e a dettare la tempistica per la convocazione di una nuova assemblea che porti appunto all’aumento di capitale dettato dalla stessa Bce. Tre le ipotesi er uscire dall'impasse: il via libera all'aumento di capitale da parte di Malcalza, oppure la conversione del subordinato Tier 2 da 320 milioni sottoscritto dal Fondo interbancario di tutela dei depositi che diventerebbe così socio di riferimento. E' la terza strada tuttavia che si fa sempre più concreta con il passare delle ore, ovvero che la ricapitalizzazione venga supportata da un partner bancario. Se le cose stanno in questi termini in effetti sono solo 4 i potenziali partner per l'operazione: Bnl-Bnp Paribas, Unicredit, Cariparma-Credit Agricole e Banco Bpm. 

Redazione

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