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Politica | 14 gennaio 2019, 18:42

"Spese pazze" in Regione, i difensori chiedono la riformulazione del reato da peculato a indebita percezione di fondi pubblici

La norma non è ancora in vigore. Nel caso in cui il giudice dovesse riformulare l'accusa, gli imputati avrebbero pene inferiori e si abbasserebbero i tempi della prescrizione

"Spese pazze" in Regione, i difensori chiedono la riformulazione del reato da peculato a indebita percezione di fondi pubblici

"Spese pazze" in Regione Liguria. Questa mattina, nonostante la norma non sia ancora in vigore, i difensori di due imputati hanno iniziato seppure in via subordinata a un'assoluzione, a chiedere la riformulazione del reato da peculato a indebita percezione di erogazioni o fondi pubblici.

Come noto, il processo sulle "Spese pazze" sostenute con i fondi dei gruppi regionali nel periodo compreso tra il 2010 e il 2012 per scopi non istituzionali, vede tra i 23 imputati (ex e attuali consiglieri regionali) anche il viceministro della Lega Edoardo Rixi, per il quale il procuratore aggiunto Francesco Pinto ha chiesto la condanna a 3 anni e 4 mesi. 

I difensori ne hanno solo accennato, ma ne parleranno sicuramente in sede di controrepliche quando la modifica dell'articolo 316 ter sarà effettivamente in vigore. Gli imputati sono accusati a vario titolo di peculato e falso.

Con la modifica della norma, nel caso in cui il giudice dovesse riformulare l'accusa, i 23 imputati avrebbero pene inferiori e si abbasserebbero i tempi della prescrizione. 

Redazione


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