Sanità - 16 febbraio 2019, 09:00

Dimmi come fai la spesa e ti dirò chi sei! A cura di Simona Oberto, consulente alimentare specializzata in nutrigenomica

La Nutrigenomica ci invita ad abbandonare la limitante visione delle calorie come unico parametro per la dieta e ad abbracciare una visione più ampia dove sceglieremo i cibi più idonei alla salute delle nostre cellule.

Dimmi come fai la spesa e ti dirò chi sei! A cura di Simona Oberto, consulente alimentare specializzata in nutrigenomica

Più di 2000 anni fa Ippocrate, il padre della medicina, affermava: “Che il cibo sia la tua medicina” e il suo pensiero si basava sulla convinzione che gli alimenti fossero in grado di influenzare quello che egli chiamava “calore dell’organismo”, inteso come processo digestivo, dal cui buon funzionamento dipendeva la genesi di molte malattie. Oggi giorno la Nutrigenomica ci racconta la relazione tra il cibo e i geni. Sappiamo con certezza che numerosi geni si attivano o si disattivano in funzione soprattutto della tipologia del cibo ingerito.

Non si parla più di calorie ma di qualità di nutrienti, perché questi sono “informazione” che viene letta dalla cellula. Una informazione che va a influenzare i processi metabolici più profondi. Dati recenti confermano una stretta correlazione tra numerose patologie cronico degenerative e l’obesità, che favorisce stati infiammatori da cui appunto si sviluppano più facilmente le disfunzione organiche, metaboliche, funzionali. Nel DNA esistono circa 35.000 geni, la maggior parte dei quali funziona in relazione alla qualità del cibo ingerito.

La Nutrigenomica ci invita ad abbandonare la limitante visione delle calorie come unico parametro per la dieta e ad abbracciare una visione più ampia dove sceglieremo i cibi più idonei alla salute delle nostre cellule. Passeremo cioè dall’approccio “classico” dove vengono proibiti i cibi che fanno male ad un approccio innovativo dove si consigliano i cibi che fanno bene. Allora regaliamoci un po’ di salute in più a tavola, imparando a fare la spesa, scegliendo alimenti freschi, naturali, ricchi di nutrienti, preferendo quelli di stagione e perché no a km 0. Perché non dimenticatevi che noi siamo il “risultato biologico” di ciò che mangiamo, siamo la somma delle scelte di vita che facciamo e tra queste scelte ci sono sicuramente quelle alimentari. Certo che l’ideale sarebbe comprare nei negozi biologici, nei mercati rionali o direttamente nelle aziende agroalimentari che vendono anche al dettaglio. Ma non sempre il tempo, la voglia e la disponibilità economica ce lo permettono e allora il supermercato diventa l’unica alternativa possibile, perché sui suoi scaffali possiamo trovare tutto ciò che ci serve: dalle lampadine agli alimenti, dai detersivi alle spezie.

Certo, se gestito male il supermercato può sembrare un luogo non proprio ideale per chi vuole mangiare sano, perché lì il cibo è in abbondanza, molto spesso presentato con offerte allettanti, ed uscire con il carrello pieno di prodotti inutili, se non addirittura dannosi, è facile. Ma se impariamo a fare la spesa, anche il supermercato si può trasformare in un nostro alleato. Prima regola fondamentale è entrarci sempre con una lista precisa, per evitare di comprare anche il superfluo, così avremo la possibilità di acquistare prodotti di qualità magari del nostro territorio! Poi è fondamentale imparare a leggere un minimo gli ingredienti per saper riconoscere gli additivi più pericolosi, come alcuni tipi di coloranti, conservanti, esaltatori di sapidità, grassi idrogenati, tenendo conto che gli ingredienti sono sempre elencati in ordine decrescente, come quantità!

I primi sono più abbondanti, quindi se al primo posto trovate lo zucchero, state pur certi che in quel prodotto sarà davvero abbondante! Inoltre è importante non farsi ingannare dalla confezione, colori, scritte, slogan e dalle offerte o promozioni, perché molto spesso nascondono operazioni di marketing, che tutto tutelano tranne la nostra salute. Tra i reparti da preferire c’è sicuramente quello della frutta e verdura, scegliendo i supermercati che ne propongono e ne promuovono la stagionalità. Soprattutto la verdura deve essere presente nel nostro carrello in grande quantità, perché ricca di micronutrienti importantissimi per la salute cellulare come le fibre, vitamine, enzimi e sali minerali. Ma optate anche verso la frutta secca e i semi, ricchi di proteine vegetali, di acidi grassi essenziali molto importanti per la salute del nostro sistema cardiocircolatorio.

Anche il banco del pesce deve diventare un appuntamento fisso, preferendo quando possibile il pesce azzurro come le sarde e lo sgombro, le alici, l’acciuga, la sardina, il sugarello o le aguglie, perché ricchissimi di Omega 3, potenti antinfiammatori cardiovascolari ed enterici. Anche il tonno va bene, ma preferite quello nei barattoli di vetro! Per gli amanti della carne l’impegno è quello di ricercare una materia prima che non provenga dagli allevamenti intensivi, per evitare di intossicarsi con ormoni, fattori di crescita, virus, batteri, vista la scarsa qualità dei mangimi con cui vengono alimentati gli animali di alcuni allevamenti intensivi! Quindi occorre informarsi sulla provenienza, ricercando aziende che allevano gli animali in modo più naturale possibile! Cosa dire delle uova? Qui c’è un tassativo, per non incorrere in possibili intossicazioni ma soprattutto per poter godere di tutte la loro qualità nutritive, scegliamo quelle di allevamento categoria 0 (biologico) o categoria 1 (all’aperto).

Nella nostra spesa non deve mancare l’olio extra vergine di oliva spremuto a freddo, ma anche oli di semi come quello di canapa, chia o di lino, ricchissimi in Omega 3. E che dire dei cereali? Come sceglierli? Prima regola: pochi ma buoni! Non devono rappresentare più la maggioranza dei cibi acquistati. Se il vostro carrello è pieno di pane, pasta, grissini, crackers, cornflakes, sfoglie, biscotti, pizza allora vuol dire che state comprando male! Ma non solo, occorre imparare a scegliere farine alternative al frumento, magari optando anche per quelle senza glutine come il riso, mais, quinoa, amaranto e grano saraceno, il miglio e la canapa o quella di legumi. Per quanto riguarda i formaggi e il latte orientarsi su quelli di capra/pecora, ricchi di acidi grassi a catena corta che hanno una azione trofica e antinfiammatoria sulle mucose gastroenteriche.

Quindi per concludere, fate come me: cercate e scegliete per le vostre cellule cibo di qualità e loro vi ripagheranno con la salute psicofisica!

Simona Oberto cura il sito web www.cibocuranaturale.com e la pagina facebook "Il tuo coach alimentare".


Redazione

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