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Politica | 27 febbraio 2019, 17:27

Il Comune: "L'ex silos Hennebique avrà una sua specificità"

L’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci: "Sono particolarmente soddisfatta del buon esito di questa operazione, raggiunto grazie all’impegno e alla particolare affinità creatasi fra tutti i soggetti del gruppo di lavoro"

Il Comune: "L'ex silos Hennebique avrà una sua specificità"

Il recupero dell’ex silos granario Hennebique, in disuso dal 1970 e di proprietà dell’Autorità Portuale di Genova, avrà una sua normativa specifica e non rientrerà più nell’ambito speciale “Ponte Parodi” dei lotti del Progetto Unitario.

A sancirlo, con esecuzione immediata, è una delibera del Consiglio Comunale che adotta la modifica al PUC ed esprime l’assenso alla modifica dell’Accordo di Programma fra Regione Liguria, Comune di Genova e Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale al fine di dare maggiore operatività alla realizzazione del centro polifunzionale di Ponte Parodi e Hennebique.

Parallelamente all’intesa è stato stipulato un Accordo Quadro che ha visto la partecipazione anche della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della Liguria con la collaborazione del Dipartimento di Architettura e Design dell’Università di Genova. La deliberazione conferma i limiti relativi alla superficie destinata ad attività commerciali e introduce una più ampia flessibilità alle soluzioni progettuali.

"Sono particolarmente soddisfatta del buon esito di questa operazione, raggiunto grazie all’impegno e alla particolare affinità creatasi fra tutti i soggetti del gruppo di lavoro – dichiara l’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci -. Il progetto di recupero e valorizzazione dell’Hennebique, situato in uno dei punti più importanti della nostra città, rappresenta una sfida importante da vincere insieme".

Dal 1992 l’Hennebique, come parte integrante dell’area del Porto Antico, è stato oggetto di riflessioni mai arrivate a compimento a causa della complessità della sua struttura, degli elevati costi di trasformazione e di vecchi bandi che ne obbligavano l’utilizzo pubblico per una quota del 51% della superficie.

Ora, dopo circa quarant’anni di inutilizzo, la megastruttura liberty dell’area portuale di Santa Limbania, ideata dall’ingegnere Giovanni Antonio Porcheddu di Torino (agente e concessionario del “Sistema Hennebique” per l’Alta Italia) ed inaugurata nel 1901, avrà quindi un suo esclusivo progetto di recupero e di valorizzazione. Il primo passo è l’avvio di un anno di studi e ricerche per definire le regole di tutela dell’edificio e gli interventi, anche trasformativi, realizzabili.

Al Mipim di Cannes, il prossimo 13 marzo, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale presenterà la modalità di messa in concessione dell’edificio.

Redazione


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