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Attualità | 11 marzo 2019, 18:00

Disturbi del comportamento alimentare, “Serve uno sportello a Ponente”

La richiesta da parte della Lega, in concomitanza con la Giornata del Fiocchetto Lilla, prevista per venerdì 15 marzo. Lorella Fontana: “Di anoressia e bulimia si parla ancora troppo poco. La rete di cure e assistenza va decisamente ampliata”. L’impegno dell’Associazione Mi Nutro di Vita

Disturbi del comportamento alimentare, “Serve uno sportello a Ponente”

I disturbi del comportamento alimentare, in particolare anoressia e bulimia, colpiscono sempre più in giovane età. Soprattutto le ragazze, ma ultimamente - e con frequenza maggiore - pure i ragazzi. Si parte con i primi episodi anche intorno ai dieci/dodici anni.

E queste sono problematiche di cui non si parla ancora abbastanza, per le quali, anche nella nostra città, non esiste ancora una rete pienamente efficace, né per la prevenzione né per la cura. L’unico centro per i disturbi del comportamento alimentare (i cosiddetti DCA) è operativo, a livello di Asl3, presso l’ex ospedale psichiatrico di Quarto.

Ora, nasce l’esigenza di fornire almeno uno sportello per la consulenza e l’ascolto, gestito da associazioni di volontari, anche a Ponente, nei Municipi VII Ponente e VI Medio Ponente. È questo uno degli obiettivi della prossima Giornata del Fiocchetto Lilla, prevista per venerdì 15 marzo: tenere accesi i riflettori sul problema in generale, ma anche tornare a chiedere, a gran voce, l’istituzione di uno ‘sportello’ nelle zone a ovest del centro città, che sono quelle più densamente popolate.

In prima linea, c’è la Lega, che venerdì alle ore 17, presso il Centro Civico di Cornigliano (Viale Narisano 14, primo piano), organizza l’incontro pubblico ‘#Coloriamocidililla - Conoscere i DCA per vincerli’. Sono previsti gli interventi di Lorella Fontana (capogruppo della Lega a Tursi), Sonia Viale (vicepresidente della Regione Liguria), Francesca Fassio (assessore ai Servizi Sociali del Comune di Genova), Arianna Viscogliosi (assessore al Personale del Comune di Genova), Francesca Ghiozzi (vice presidente dell’Associazione Mi Nutro di Vita), Franco Caliri (Associazione Auto Mutuo Aiuto in Liguria). A introdurre, Teresa Lapolla, capogruppo della Lega al Municipio VI. Modera la giornalista Monica Bottino.

L’Associazione Mi Nutro di Vita, che opera a livello di volontariato, è una delle più attive in materia di DCA.

Tutto inizia il 15 marzo del 2011, quando una giovane ragazza di 17 anni, Giulia Tavilla, muore di bulimia a un passo dal ricovero in una struttura idonea alla cura del suo grave disturbo alimentare. Dopo appena pochissimo tempo, si manifesta la volontà forte del papà, Stefano, di ricordarla in modo costruttivo, attraverso un evento sportivo per famiglie. “Non può, non deve capitare ad altri - l’impegno di Stefano - La morte di mia figlia deve servire a tutte le persone e le famiglie che vivono un dramma di questo genere. Il dramma di vedere chi ami che piano piano si spegne, non ride più, non mangia o vomita. Non accetta di farsi curare e a te resta la sensazione di non aver fatto abbastanza. Lei non ce l’ha fatta, ma non ci devono essere altri figli che muoiono quando potevano essere salvati”.

Ecco le basi per questa importante realtà no-profit, i cui scopi sociali sono “divulgare e informare sui disturbi del comportamento alimentare; favorire i contatti fra associazioni di scopo similare al fine di creare una rete di collaborazione e di confronto sull’argomento; favorire la libera espressione e il dibattito sull’argomento tra individui e nelle famiglie; creare, quando possibile, attività ricreative alternative ai fenomeni o alle attività di massa che creano dipendenza o distorsione della realtà, per offrire alternative e creare consapevolezza”.

Lorella Fontana, che ha vissuto molto da vicino il dramma dei DCA, aggiunge: “Il servizio dell’Asl 3 è fondamentale, ma inizia a non bastare. Per questo, stiamo pensando ad uno sportello per l’ascolto a Ponente. Non servono grandi spazi. La disponibilità da parte delle persone c’è. Sarebbe un punto d’incontro, non per le cure, dove invece il punto di riferimento rimane Quarto”.

Anoressia e bulimia, come ricorda Fontana, “sono due aspetti strettamente connessi tra loro. È vero che la loro manifestazione arriva sempre prima, anche intorno ai dieci anni. È vero che oltre a essere colpite le ragazze, lo sono pure i ragazzi. Non dimentichiamo, poi, il dramma delle donne over 50, quelle che sono andate in menopausa. Iniziano a non piacersi più e a non mangiare. Difatti, l’assistenza verso chi soffre di queste malattie è a doppio binario: sia mentale che fisica. “Voglio allargare il discorso a tutta Genova - l’impegno di Lorella Fontana - Prendiamo ad esempio la struttura di Quarto gestita alla Asl 3: meno male che c’è, ma inizia a non essere più sufficiente, c’è la necessità di aumentare le degenze”. Importante, in questo senso, potrà essere la presenza all’incontro di Cornigliano da parte di Sonia Viale, che è l’assessore regionale alla Sanità.

Sulla questione sportello a Ponente, intanto, Lorella Fontana incassa il parere positivo da parte dell’assessore comunale ai Lavori Pubblici Paolo Fanghella: “Il centro di ascolto gestito dalle associazioni, avrebbe lo scopo di aiutare le famiglie che vengono investite dai disturbi del comportamento alimentare, troppo spesso lasciate sole, si potrebbe realizzare presso la vecchia stazione ferroviaria di Genova Pra’. Ma quella sala sarebbe anche destinata a ospitare il Museo del Pesto. Non certo il massimo dell’accostamento…

Stazione o non stazione, la volontà politica però esiste. “È questo - conclude Fontana - il segnale più importante. Poi una soluzione sul luogo verrà trovata”.

Alberto Bruzzone

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