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Attualità | 26 marzo 2019, 13:32

Inclusione sociale e accoglienza, la Cgil lancia "Street Union!"

Incontri e corsi di formazione per promuovere politiche di inclusione e contrasto alle disuguaglianze sociali (VIDEO e FOTO)

Inclusione sociale e accoglienza, la Cgil lancia "Street Union!"

Conferenza stampa Nasce "Street union!", la Cgil per l'inclusione e l'accoglienza Genova. 26 marzo 2019.

"Streer Union!" è il progetto nato dall'elaborazione della Cgil ligure sui temi dell'inclusione e dell'accoglienza. Gli obiettivi e la realizzazione del programma sono stati illustrati questa mattina in conferenza stampa da Giuseppe Massafra segretano nazionale Cgil e Fabio Marante segretario organizzativo Cgil Liguria. Attraverso corsi di formazione, incontri a carattere seminariale e presentazione di libri avvalendosi della collaborazione della Fondazione Giuseppe Di Vittorio e della rete sociale dell'associazionismo radicata nel territorio, la Cgil intende promuovere politiche di inclusione e contrasto alle disuguaglianze sociali.

Il commento di Giuseppe Massafra, segretano nazionale Cgil:

L'obiettivo è quello di facilitare la consapevolezza di come l'altro possa costituire una risorsa, un arricchimento, un'occasione di incontro. La conoscenza del fenomeno migratorio, delle condizioni dell'emarginato, della diversa abilità, della tematiche di genere, delle situazioni di disagio che possono attraversare la vita di ognuno di noi è la soluzione per abbattere pregiudizi e stereotipi.

Per Fabio Marante Segretario Cgil "contrastare l'intolleranza promuovendo cultura e partecipazione contribuisce a decostruire i pregiudizi e gli stereotipi; il contesto economico e sociale, fortemente interessato dalla iniqua distribuzione delle risorse, rappresenta il terreno fertile per l'esasperazione dell individualismo e la ricerca continua di un capro espiatorio".

Il commento di Fabio Marante:

E proprio dal clima di odio e intolleranza che si respira nel Paese la Cgil trae la convinzione di come sia sempre più necessario richiamare i valori fondanti del primo sindacato italiano: antirazzismo, antifascismo e contrasto alle disuguaglianze sociali.

Anche per questo è stata organizzata per l'8 marzo scorso una giornata di formazione con due eventi, uno a Sanremo e l'altro a Ventimiglia, il primo sulla prostituzione minorile e il turismo sessuale, il secondo dedicato alla vicenda di Thomas Sankara, presidente del Burkina Faso.

L'ulteriore iniziativa proposta nell'ambito del progetto "Street union" è un percorso formativo in partenza a marzo dal titolo "lo e l'Altro", rivolto ai delegati sindacali e progettato dall'Ufficio Formazione Cgil Liguria.

Gli incontri dal titolo "Senza l'altro - una simulazione sull'economia e la società italiana dell'assenza di immigrati" a cura di Riccardo Sanna economista, Capo area sviluppo Cgil nazionale e "L'immigrazione in Liguria tra continuità e mutamenti" a cura di Andrea Torre Direttore del Centro studi Medì sono pubblici e gratuiti.

Gli incontri si terranno presso il salone Governato Cgil in via San Giovanni d'Acri 6 il 28 marzo e il 4 aprile, e sono stati accreditati dall'Ordine dei Giornalisti della Liguria nell'ambito degli eventi dedicati alla formazione professionale continua.

I buffet ai seminari sono organizzati in collaborazione con la Cooperativa Un'Altra Storia del Campus di Coronata.

Durante l'incontro con la stampa sono stati consegnati i dati della realtà ligure. Le elaborazioni di Marco De Silva responsabile dell'Ufficio Economico Cgil su dati Eurostat 2017, restituiscono la fotografia di una realtà dove rischio di povertà ed esclusione sociale sono fortemente presenti.

I dati relativi alla marginalità sociale nella nostra Regione illustrati da Marco De Silva responsabile dell'Ufficio Economico Cgil:

Nella comparazione nazionale la Liguria è al 23 per cento, più bassa rispetto al resto del Paese (28,9), ma più alta rispetto alla media delle regioni del Nord Ovest (20,7). Questo dato se ne contiene un altro riferito alla bassa intensità lavorativa non meno preoccupante. Questo indicatore, considera in ogni famiglia gli individui in età da lavoro e computando il numero di mesi in cui hanno lavorato sul totale dei mesi dell'anno; l'intensità si considera molto bassa quando è inferiore al 20%: in Liguria è al 9,7 per cento. Infine il dato relativo alla severa deprivazione materiale ossia la famiglia nella quale si verificano almeno 4 di 9 condizioni: non avere telefono, tv a colori, lavatrice, automobile, oppure la difficoltà a consumare un pasto a base di carne o pesce ogni due giorni, svolgere una vacanza all'anno di almeno una settimana, pagare regolarmente mutui o affitto, riscaldare l'appartamento, fronteggiare spese inaspettate.

La percentuale dei Liguri in questa condizione è dell'8,6 per cento. Insomma una regione impoverita, anziana, che lavora poco e male. Il report completo al sito www.liguria.cgil.it. Ufficio stampa Cgil Genova e Liguria 

Redazione


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