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Eventi | 06 giugno 2019, 17:49

Si rinnova l'atteso appuntamento in Val Bisagno con la nuova edizione del Festival teatrale dell'Acquedotto

Mauro Pirovano, direttore artistico del festival: "Da undici edizioni il Festival Teatrale dell'Acquedotto ha come finalità la valorizzazione del territorio e perciò accende i propri riflettori sulle attività culturali svolte con passione dalle associazioni e aggregazioni del luogo, a beneficio di questa porzione di città"

Si rinnova l'atteso appuntamento in Val Bisagno con la nuova edizione del Festival teatrale dell'Acquedotto

Tutto pronto per la XI edizione del Festival Teatrale dell’Acquedotto, il grande evento culturale della Val Bisagno, a cura del Teatro dell’Ortica, che da oltre una decade porta il teatro in quei luoghi troppe volte considerati periferici, facendo riscoprire agli spettatori la magia e l’incredibile fascino di una zona abitata da tempi antichissimi.

Da undici edizioni il Festival Teatrale dell'Acquedotto ha come finalità la valorizzazione del territorio e perciò accende i propri riflettori sulle attività culturali svolte con passione dalle associazioni e aggregazioni del luogo, a beneficio di questa porzione di città – sottolinea Mauro Pirovano, direttore artistico del festival -.  Il festival vuole essere l’occasione per fare scoprire alla comunità luoghi preziosi intorno all’acquedotto, così che ognuno possa fare come i podisti e i ciclisti che ad ogni ora del giorno lo scelgono per ritrovarsi con sé stessi attraverso l'ambiente incontaminato”.

In Val Bisagno esistono luoghi incredibili, molti conosciuti, come il Cimitero Monumentale di Staglieno, altri meno, come il paese abbandonato di Canate e lo stesso Antico Acquedotto, che racchiudo storie uniche e incredibili. “Per questo è importante uscire fuori dalle mura, per trovare nei territori le storie, e portare le storie nei territori, nelle periferie dove la città vive, e dove la cultura è preziosa come l’acqua”.

Siamo partiti da qua, da gli spazi dell’ex ospedale psichiatrico perché anche questa è una periferia, come lo è la Val Bisagno – aggiunge Mirco Bonomi, direttore artistico del Teatro dell’Ortica - in una città che per la cultura non è policentrica, anzi spesso è ancora dentro le mura del Barbarossa. Per questo l’anteprima del festival, lo spettacolo “Sintomatologia dell’esistenza, un Dsm per medici e poeti, lo faremo in questi spazi”.

Per questa edizione è stata pensata una campagna di crowdfunding, sul portale “produzionidalbasso.it”, dove chi vuole può contribuire a sostenere questa edizione del festival: “Lavoriamo su spazi ampi e diffusi, un festival itinerante, l’unico del suo genere a Genova, spalmato su due mesi, per questo la partecipazione popolare è fondamentale per l’Acquedotto”.

Sono tantissimi gli eventi in calendario, per un programma che unisce teatro, rappresentazione, storia, sport e spettacoli per i più piccoli. Si inizia con “Sintomatologia dell’esistenza, un Dsm per medici e poeti”, in scena sabato 8 giugno presso gli spazi dell’ex ospedale psichiatrico di Quarto, una sorta di anteprima che lega idealmente il Festival dell’Acquedotto con la stagione appena conclusasi del Teatro dell’Ortica. Poi sarà la volta dell’Acquedottino, quattro spettacoli dedicati ai più piccoli, dal 13 al 16 giugno, seguito subito dai 12 spettacoli teatrali, dal 23 giugno al 20 luglio, in scena in vari luoghi della vallata.

Nel frattempo inizieranno gli “Incontri dell’Olmo”, tre momenti di formazione e discussione, e le “Stondaiate”, le oramai iconiche passeggiate teatrali alla scoperta dell’Antico Acquedotto. La kermesse si concluderà con l’extra-festival a Villa Bombrini: quattro spettacoli teatrali che saranno messi in scena “in trasferta” in uno dei luoghi simbolo dell’altra vallata genovese, la Val Polcevera.

L’edizione di quest’anno andrà alle radici del connubio sport e cultura, molto sentito nella nostra valle, invero ad alta densità di impianti sportivi. La nostra zona intorno al Bisagno è stata la culla del calcio in Italia, giocato su quel campo di Ponte Carrega denominato “dei Velocipedisti”, costruito per gli eventi sportivi delle Colombiane del 1892: “In questa undicesima edizione vogliamo, attraverso spettacoli, incontri, passeggiate e stondaiate, far rivivere e riscoprire il vero spirito del fare sport, quello sano, a contatto con la natura che è parte integrante dell’ambiente dove viviamo e lavoriamo”.

Redazione

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