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Attualità | 19 giugno 2019, 13:08

La piaga del turismo sessuale: se ne parla a Genova

Importante iniziativa organizzata oggi in via XX Settembre e coordinata dalla consigliera comunale Cristina Lodi: “L’Italia è purtroppo ai vertici delle classifiche. Va ribadita l’importanza della cooperazione internazionale”

La piaga del turismo sessuale: se ne parla a Genova

C’è una classifica, assai avvilente, nella quale l’Italia figura purtroppo ai primissimi posti. E c’è un argomento del quale si parla ancora troppo poco, mentre il muro di silenzio e indifferenza va adesso abbattuto con forza. Il tema è quello del turismo sessuale.

Nel mondo, secondo i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, ci sono tre milioni di persone che ogni anno si mettono in viaggio per fare sesso con un minore. Le mete più gettonate sono i cosiddetti ‘paesi del terzo mondo’, dove povertà e corruzione rendono più facile commettere questo tipo di reato. Perché di questo si tratta, nonostante si cerchi di far pensare che la vittima sia accondiscendente o che il suo aspetto fisico tradisca i dati anagrafici.

L’Italia, in questo contesto, si piazza tra i primi sei paesi da cui partono i ‘clienti’ di minori costretti a prostituirsi. Gli altri sono Francia, Germania, Regno Unito, Cina e Giappone. Anche per questo, a inizio 2019, al Senato, è stata presentata la ‘Stop Sexual Tourism’, la campagna internazionale a tutela dei ‘Diritti Minorili nel Mondo’, promossa dall’Associazione fiori di acciaio, in collaborazione con Mete Onlus e patrocinata dall’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile).

L’iniziativa prevedeva l’affissione di un manifesto informativo in cinquantasette aeroporti italiani, per denunciare una situazione sempre più dilagante, ma anche per stimolare una presa di coscienza in chi ha come scopo ultimo del proprio viaggio l’abuso del corpo di un bambino.

Sullo stesso filone - informazione, denuncia e richiesta di una maggiore attenzione - s’inserisce l’incontro organizzato per oggi, alle ore 17,30, presso la sede di Ecipa, in via XX Settembre 41 al terzo piano: ‘Turismo sessuale a danno di minori: il primato italiano. Parliamone insieme’.

A organizzare l’evento è l’associazione La Svolta - Cultura e Politica. Coordina Cristina Lodi, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale a Genova e membro del Cisa, ovvero il Consiglio per la Cooperazione Internazionale, Solidarietà e Accoglienza formatosi in seno al Comune di Genova sin dai tempi della giunta di Marco Doria.

Sono previsti gli interventi di Arianna Viscogliosi, assessore alle Pari Opportunità e ai Diritti del Comune di Genova; Yasmin Abo Loha, segretario generale di Ecpat, ovvero End Child Prostitution in Asian Tourism; Pippo Costella, direttore di Defence for Children; Alberto Rizzerio del Cisa Genova; Corrado Oppedisano, cofondatore di Forumsad Italia; Pippo Rossetti, consigliere regionale del Partito Democratico. L’ingresso è libero.

“È molto importante - osserva Cristina Lodi - che di questi temi si torni a parlare con forza. Non dimentichiamo che sono drammaticamente attuali. Le associazioni che si occupano di lotta alla prostituzione minorile fanno un grandissimo lavoro, ma vanno continuamente e convintamente sostenute a livello istituzionale, proprio per la loro importanza. Una di queste, Defence for Children, ha sede nazionale a Genova. Città dove c’è anche la fondamentale presenza del Cisa”.

Proprio sulla cooperazione internazionale, secondo Cristina Lodi, bisogna investire di più: “Se ne parla solo sulle questioni dei richiedenti asilo e delle Ong. Invece ci sono molti altri progetti, come questo sul turismo sessuale. Non basta più indignarsi. Non basta più commentare la classifica negativa. Occorre agire nel concreto, riprendere a fare cultura, costruire un percorso per aiutare veramente queste persone a casa loro, al di là di vuoti slogan di qualche parte politica, che non hanno alcun tipo di costrutto. Se penso alla campagna contro gli stranieri e a quanto poi gli stranieri tornino ‘utili’ quando c’è da compiere certi abomini, non posso che restare interdetta”.

I turisti sessuali italiani sono circa ottantamila, per lo più uomini (90%). Negli ultimi anni l’età si è abbassata ed è compresa tra i 20 e i 40 anni, come rivela uno studio di Ecpat Italia, contenuto nel Global Study di Ecpat Iternational. Il documento è frutto di due anni di ricerca, condotta tra il 2015 e il 2016 grazie al supporto di 67 partner e al contributo di 66 esperti. I principali paesi di destinazione, contrariamente a quanto pensano tanti, sono Brasile, Repubblica Dominicana, Colombia, oltre a Thailandia e Cambogia. A questi poi, ultimamente, si sono aggiunte anche ‘nuove mete’: alcuni paesi dell’Africa e dell’Est Europa. Da non trascurare, poi, pure il numero in crescita delle donne che viaggiano in paesi in via di sviluppo, in cerca di sesso a pagamento con i minori. In totale sono il 10% dei turisti sessuali.

Mentre gli uomini prediligono le più giovani (fra i 12 e i 14 anni d’età) e tendono a cambiare partner ogni sera, le donne vanno in cerca di adolescenti, ragazzi che possano diventare i loro accompagnatori per tutta la vacanza. Questo avviene soprattutto in Kenya e nei Caraibi.

“Oltre al giro d’affari imponente, secondo solo a quelli di armi e droga - afferma Yasmin Abo Loha - un altro dato preoccupante, sempre diffuso da Ecpat, riguarda i pedofili. Questi, che hanno un target molto profilato (under 12 o addirittura 9) e sono i più consapevoli di ciò che stanno facendo, sono il 5 per cento. Il restante 35% è costituito da clienti abituali, mentre quelli occasionali sono ben il 65%. E c’è di più: gli autori di questi delitti, nella maggior parte dei casi non sanno che quello che stanno commettendo è un reato, tanto in Italia e quanto all’estero. È importante ribadire che il turismo sessuale con minori, dovunque venga praticato, in Italia è considerato reato. Anche se in alcuni paesi l’età del consenso è di 16 o 17 anni, laddove c’è dello scambio di denaro in cambio di una prestazione sessuale, quella è prostituzione minorile a tutti gli effetti ed è reato”.

La normativa italiana è considerata molto avanzata ed è stata tradotta in varie lingue perché è una delle prime che ha previsto il principio di extraterritorialità: gli italiani che compiono turismo sessuale potrebbero essere inquisiti nello stato estero, su denuncia delle vittime, e poi in Italia, d’ufficio, dalla magistratura. Ed è proprio sul campo della conoscenza e della consapevolezza, che si gioca la prima, importantissima partita. 

 

Alberto Bruzzone

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