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Attualità | 26 giugno 2019, 11:44

Sea Watch, Cal di Genova: "Possiamo bloccare i porti, ma anche aprirli"

Il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali pronto ad aprire il porto per accogliere la nave con a bordo 42 migranti

Sea Watch, Cal di Genova: "Possiamo bloccare i porti, ma anche aprirli"

"Una nave con 42 esseri umani a bordo attende da due settimane al largo dell'isola di Lampedusa. Sono persone in fuga dalla guerra, dalla miseria, dalla prigionia. I responsabili di quelle guerre e di quella miseria siedono nei Parlamenti e negli uffici aziendali italiani ed europei. Gli stessi che ora si rimbalzano, da Roma a Strasburgo, la responsabilità di farli scendere a terra", scrive il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali riferendosi al caso Sea Watch.

"Noi non siamo degli eroi, né dei politici - continua il collettivo - Qualcuno ci ha definito “piantagrane”. Siamo semplici lavoratori del porto di Genova ma proprio perché lavoratori, non possiamo che riconoscerci nei valori fondanti del movimento operaio: la fratellanza tra esseri umani, la solidarietà internazionale. Perché sappiamo bene, come lo sanno tutti, che quegli uomini e quelle donne in fuga e in cerca di speranza finiranno, in Italia come altrove, a fare i lavori più sfruttati e per quattro soldi, braccati, arricchendo proprio quelli che gridano ai 4 venti che non li vogliono e che “devono tornarsene al loro paese. Ebbene, loro vengono qui proprio perché i nostri governi hanno distrutto i loro paesi".

"Crediamo che se la Sea Watch 3 forzerà il blocco che il Governo vuole mantenere, essa dovrà trovare una solidarietà concreta e attiva e tutta la forza di cui i lavoratori e gli antirazzisti saranno capaci. Per quanto ci riguarda, la Sea Watch 3 può fare rotta verso il nostro porto, per noi saranno i benvenuti. Possiamo bloccare i porti, ma anche aprirli".

"Nelle ultime settimane abbiamo bloccato, non da soli certamente, per due volte il carico di una compagnia - la Bahri - specializzata in traffico d'armamenti, così come siamo stati in piazza per “spiegare” ai fascisti e a chi li proteggeva che nella nostra città non hanno alcuna speranza".
"Mentre s'avvicina il 30 giugno e Salvini pensa di fare un'altra visita a Genova - concludono - noi non possiamo che ricordare a tutti, e innanzi tutto a noi stessi, che un altro caposaldo della tradizione operaia è la lotta. Sappiamo come bloccare i porti, possiamo farlo ancora".

Redazione

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