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Politica | 10 ottobre 2019, 17:13

Mulé contro il governo: "Nuovo bluff su Agenzia Sicurezza Stradale e Ferroviaria"

Il deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato: "Dopo la tragedia del ponte Morandi l’allora ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli aveva annunciato la nascita dell’Agenzia per la sicurezza stradale e ferroviaria (Ansfisa) che doveva aver sede a Genova e che invece è rimasta a Roma"

Mulé contro il governo: "Nuovo bluff su Agenzia Sicurezza Stradale e Ferroviaria"

“Oggi abbiamo scoperto un nuovo bluff del governo su un tema dove non è ammesso, come invece è accaduto, di barare. Dopo la tragedia del ponte Morandi l’allora ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli aveva annunciato la nascita dell’Agenzia per la sicurezza stradale e ferroviaria (Ansfisa) che doveva aver sede a Genova e che invece è rimasta a Roma. Un ente che avrebbe dovuto garantire la sicurezza di autostrade, ponti e gallerie, e che nei sogni più proibiti del Ministro avrebbe dovuto essere una sorta di “angelo sterminatore” dei concessionari autostradali. Nel decreto Genova il governo gli riconobbe tanti soldi, 22 milioni di euro, e tanto personale, 236 unità. Doveva nascere il 1 gennaio di quest’anno. Ad oggi l’Ansfisa è un fantasma in barba alla sicurezza stradale. Motivo del ritardo l’incapacità di Toninelli di scrivere un decreto attuativo e lotte di potere interne al Ministero delle Infrastrutture che neppure l’attuale Ministra De Micheli sembra in grado di gestire. E’ per chiarire che fine ha fatto l’Agenzia sulla sicurezza stradale che oggi Forza Italia ha presentato un question time in commissione trasporti alla Camera. La risposta del governo è stata disarmante: siamo ancora all’esame del Consiglio di Stato del regolamento e dello statuto a causa dell’incapacità dell’esecutivo. Una vicenda, quella dell’Ansfisa, che rispecchia il modo in cui i 5 stelle di governo pensano la politica infrastrutturale del paese, ribadita anche sulla Gronda, dove il sottosegretario Traversi rispondendo ad una domanda relativa al possibile allungamento dei tempi prodotto da una modifica del progetto, ha risposto che l’allungamento dei tempi non sarebbe un problema visto che la Gronda non sarebbe conclusa prima del 2038. Toninelli ha un degno erede e la De Micheli guarda e non favella”. Lo afferma, in una nota, Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.

Redazione


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