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Cultura | 14 ottobre 2019, 16:08

Dante Alighieri: '43 poesie per Genova' in dono a studenti di Certosa e Sampierdarena

Il 18 ottobre gli Istituti comprensivi dei due quartieri riceveranno le copie in omaggio

Dante Alighieri: '43 poesie per Genova' in dono a studenti di Certosa e Sampierdarena

Un omaggio dalla Dante Alighieri alle scuole genovesi di Certosa e Sampierdarena: la raccolta '43 poesie per Genova'.

Dopo il 14 agosto 2019, infatti, il Comitato di Genova della Dante Alighieri (nata nel 1889) ha voluto partecipare all’immane tragedia del crollo del Ponte Morandi ed essere vicina alla città,  contrapponendo alle immagini diffuse in tutto il mondo di una Genova sconvolta, segnata da un cumulo di macerie, le immagini, invece, di una città raccontata dalla bellezza delle parole della poesia. E due mesi dopo l’attore Enrico Campanati ha letto, in una sala della biblioteca Berio gremita, commossa e partecipe per quasi due ore, 43 poesie, scelte dal prof. Francesco De Nicola, presidente della Dante genovese, ispirate dalla nostra città ad alcuni fra i maggiori poeti italiani del Novecento: da Gozzano a Campana, da Sbarbaro a Montale, da Caproni a Sanguineti.

Molti poi hanno chiesto di poter leggere quei versi che raccontano la nostra città e così prima del Natale 2018 è uscito, sempre per iniziativa della Dante genovese, il libro 43 poesie per Genova, pubblicato dalla casa editrice Gammarò. E con le proprie risorse e con generose offerte spontanee, il Comitato ha potuto acquistare centinaia di copie di quel libro che la mattina del prossimo 18 ottobre saranno donate agli studenti dei due Istituti comprensivi di Certosa e Sampierdarena.

Accompagnati dai versi dei maggiori poeti del nostro tempo, gli studenti potranno compiere un percorso attraverso Genova, dall’estremo levante di Sant’Ilario e Nervi, fino a incontrare via via i luoghi della storia (la Casa dello Studente di corso Gastaldi, luogo di torture durante la seconda guerra mondiale), dell’economia (il porto), degli studi (via Balbi), della religione (l’Abazia di San Giuliano) e del paesaggio (Boccadasse o la spianata di Castelletto), per giungere infine alla val Polcevera, ritratta da poesie che raccontano la trasformazione industriale di un territorio naturale divorato un po’ alla volta dalle industrie, dalle strade, dai ponti.

Queste poesie, che rappresentano Genova nei suoi aspetti più attraenti ma non ne nascondono i problemi, con la bellezza delle loro parole offrono dunque un piccolo contributo per restituire ai nostri studenti e ai genovesi tutti l’immagine di una città viva e capace di attraversare le più immani sciagure: dai terribili bombardamenti dell’ultima guerra (ricordati in una poesia di Nicola Ghiglione) all’incredibile crollo di un grande ponte che già fu guardato con sospetto dopo la sua inaugurazione in una poesia di Adriano Guerrini. 

Redazione

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