/ Politica

Politica | 18 ottobre 2019, 12:54

Scajola sull'edilizia popolare in Liguria: "Abbiamo investito e siamo sulla buona strada"

Dalla Regione stanziati 6 milioni per il recupero di alloggi dei vari Arte liguri. 7,5 milioni di euro dal fondo nazionale sulla rigenerazione urbana di Begato e l'abbattimento della "Diga" (VIDEO)

Scajola sull'edilizia popolare in Liguria: "Abbiamo investito e siamo sulla buona strada"

"L'amministrazione Toti in questi quattro anni ha investito l'edilizia residenziale pubblica - dichiara l'assessore all'Urbanistica della Regione Marco Scajola a margine del convegno “Sviluppo e prospettive dell’edilizia residenziale popolare in Liguria” all’Auditorium Eugenio Montale del Teatro Carlo Felice -. Mi riferisco ai 6 milioni di euro che abbiamo approntato come fondo strategico e messo a disposizione delle varie Arte di Genova, Savona, Imperia e Spezia, al fine di ristrutturare e recuperare alloggi. Noi siamo dell'idea che le abitazioni ci siano in Liguria, ma che necessitino di un'operazione di recupero, per essere poi consegnate finalmente ai cittadini".

"A Genova poi ci sono i 7,5 milioni del fondo nazionale, che come Regione Liguria abbiamo lavorato molto per ottenere - aggiunge Scajola -. Abbiamo deliberato di impegnarli sulla storica operazione di Begato, che sta andando avanti molto bene. Si tratta di ricostruire un quartiere che noi sappiamo essere in forte difficoltà, e quei 7,5 milioni sono già stati trasferiti al Comune di Genova che li può effettivamente spendere per portare  compimento questo straordinario progetto"

L'assessore rivendica inoltre l'impegno della giunta per sostenere la crescente fascia di popolazione che ha difficoltà a pagare l'affitto della propria abitazione: "C'è poi un altro problema che spesso viene dimenticato, ovvero quello delle famiglie che non ce la fanno a pagare l'affitto perché in difficoltà economica: noi stiamo portando avanti un'attività di sostegno con lo stanziamento annuale di fondi per 300 mila euro destinati agli enti di edilizia popolare o ai Comuni, per fare in modo che chi non può pagare non debba abbandonare i propri alloggi. Si tratta di un intervento che vuole intervenire su un tema complesso, reso ancora più ostico dalla crisi economica, che ha aumentato l'impoverimento di molti strati sociali, che ora spesso hanno problemi anche per il mantenimento della casa. Per questo abbiamo modificato la legge regionale e siamo un modello a livello nazionale su questo: molte Regioni ci stanno copiando e nei giorni scorsi ho trasmesso le nostre modifiche ai colleghi del Piemonte che intendono muoversi nella stessa direzione. In questa maniera molti soggetti che rima non potevano accedere alle graduatorie per le case popolari ora lo possono fare, e mi riferisco alle donne sole, ai papà separati, alle persone molto anziane, e ad altre categorie di persone che oggi possono vedere riconosciuto un loro diritto".

Infine Scajola affronta il tema dell scarsità di abitazioni rispetto alla domanda, che affolla le liste d'attesa: "Degli alloggi ancora mancano rispetto alla richiesta, e parliamo di qualche centinaio, ma ne stiamo recuperando molti per dare una risposta ai cittadini. Anche quando ci siamo trovati in situazione di emergenza siamo sempre riusciti a dare sostegno a tutte le famiglie. Arrivare a una soluzione definitiva del problema sarà difficile, ma siamo sulla buona strada, diciamo che le liste di attesa si stanno velocizzando nella consegna degli alloggi".

Carlo Ramoino


Vuoi rimanere informato sulla politica di Genova e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 348 0954317
- inviare un messaggio con il testo GENOVA
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
LaVocediGenova.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP GENOVA sempre al numero 0039 348 0954317.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium