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Attualità | 12 dicembre 2019, 20:05

Pegli, nuovi mezzi per le linee collinari: realtà o miraggio?

L’assessore comunale Matteo Campora replica a un’interrogazione di Ubaldo Santi: “Si sta procedendo alla sostituzione delle vetture, che hanno quasi undici anni”. Ma molti bus sono ancora più vecchi: dei primi anni Novanta, basta guardare le targhe!

Pegli, nuovi mezzi per le linee collinari: realtà o miraggio?

Nel gruppo Facebook ‘Sei di Pegli se…’ che conta oltre novemila iscritti ed è coordinato dal simpaticissimo Gabriele Calvillo, una delle immagini più cliccate e con più interazioni degli ultimi tempi è stata quella di un autobus delle collinari. Rotto, fermo nel bel mezzo del lungomare di Pegli e spinto a mano, nel tentativo di liberare la strada dal traffico, da un vigile urbano e da due volonterosi cittadini. Una scena diventata virale sui social network, ma drammaticamente reale nella vita quotidiana. 

Perché quello dei bus vetusti e soggetti a continui disservizi è un tema caldissimo e purtroppo assai frequente, oltre che urgente, nel Ponente genovese. A Pegli, in particolare, sono due le linee che si arrampicano sulle alture: il 189, che raggiunge Quartiere Giardino e Pegli 2, e il 190, che invece arriva in via Laviosa, in via Ungaretti e a Pegli 3, per poi ridiscendere all’inizio di Pra’

Basta guardare le targhe degli autobus per capire che non stiamo certo parlando di macchine in fase di rodaggio, anzi. Al contrario, questi motori hanno centinaia di migliaia di chilometri percorsi e quasi tutti risalgono agli inizi degli anni Novanta, come già ha fatto notare, nei suoi recenti interventi, il consigliere municipale del VII Ponente, Filippo Bruzzone

Oggi la discussione si è spostata, dal parlamentino di piazza Gaggero a Voltri, direttamente in Sala Rossa, a Palazzo Tursi, in occasione della seduta del Consiglio Comunale. Il primo articolo ex 54 di giornata (interrogazione a risposta immediata) è stato portato da Ubaldo Santi, consigliere comunale del Gruppo Misto, che si è appunto soffermato su una questione incalzante: le rotture dei mezzi pubblici e i conseguenti ritardi e molteplici disagi per gli utenti. 

Secondo Santi, “gli autobus hanno frequenti guasti a causa della loro obsolescenza e tanti mancano anche della normale ammortizzazione. Inoltre, non rispettano gli orari di partenza dal capolinea di piazza Ponchielli a Pegli”. 

Il consigliere comunale ha portato alcuni esempi, a suffragare il suo discorso: “Amt imputa questi ritardi al traffico mentre, in realtà, ciò avviene perché mancano i mezzi per coprire il servizio circolare giornaliero. Ad esempio: il 21 novembre la vettura n. 4809 della linea 190, arrivata al capolinea alle 19,38, non è ripartita alle 19,45 ma alle 19,55; e il 30 novembre sempre un bus della linea 190 è arrivato al capolinea alle ore 19,11, ma non è ripartito alle 19,15, bensì alle 19,30. Come intende provvedere l’amministrazione?”. 

A rispondere a Santi è stato Matteo Campora, assessore con delega alla Mobilità: “Si sta procedendo alla sostituzione del parco mezzi di Amt, che ha quasi undici anni”. La questione dei ritardi, invece, è stata minimizzata: “Per quanto riguarda la linea 190, l’azienda della mobilità ha comunicato che su 3.320 corse programmate nel mese ne sono state effettuate 3.312, con una percentuale del 99%. Le corse non effettuate per guasti sono state otto e nei giorni indicati il forte traffico ha creato dei problemi alla circolazione degli autobus e alla loro puntualità”. 

Due elementi emergono assai chiari, dal dibattito: il primo è che il traffico, in effetti, è aumentato notevolmente, da quando a Pegli sono in corso i lavori per la sostituzione del sovrappasso ferroviario di via Martiri della Libertà e quindi anche le linee collinari sono deviate rispetto al loro percorso consueto; il secondo è che i mezzi sono effettivamente vetusti e che, con tutta evidenza, sarebbe giunto il momento di cambiarli. 

Un tema sul quale, come si diceva, nelle scorse settimane si è espresso anche il consigliere municipale di A Sinistra, Filippo Bruzzone, che aveva osservato un aspetto sacrosanto: “Le targhe dei bus collinari che girano a Pegli immatricolavano mezzi dal 1994 al 1999, cioè ormai più di venti anni fa. Ad aprile, in Commissione, il vice sindaco Stefano Balleari annunciava, trionfante, che Tursi aveva comprato cento autobus nuovi. Ma di questi cento, quanti sono idonei per le linee collinari? E la risposta, purtroppo, è zero! Così le persone se la devono spesso fare a piedi perché le corse saltano. Ripensare una città ‘verticale’ significa amministrare affinché le linee collinari funzionino al meglio”. 

Come fanno mezzi dei primi anni Novanta a superare ancora la revisione? E con i consumi come la mettiamo? E con l’inquinamento atmosferico? È questa l’idea di città smart che si vuole portare avanti? L’auspicio è che la sostituzione degli autobus avvenga quanto prima. Non c’è altro da dire, né da chiedere. 

Alberto Bruzzone

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