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Politica | 02 gennaio 2020, 17:07

Sestri, cantieri in piazza Aprosio per la posa dei nuovi tubi del gas [FOTO]

Sono le lavorazioni propedeutiche alla demolizione del ponte ‘obliquo’ sul rio Chiaravagna, nelle prossime settimane il tratto terminale della strada verrà chiuso

Sestri, cantieri in piazza Aprosio per la posa dei nuovi tubi del gas [FOTO]

Dopo anni di progettazione e mesi di annunci, sono ufficialmente partiti questa mattina i lavori propedeutici alla demolizione del cosiddetto ‘ponte obliquo’ di via Chiaravagna a Sestri Ponente, previsti nell’ambito della messa in sicurezza del torrente e nel piano complessivo di prevenzione dal rischio idrogeologico.

Questa zona, val sempre la pena ricordarlo, fu infatti una delle più colpite, in occasione della drammatica alluvione del 4 ottobre del 2010, quando il Chiaravagna uscì dagli argini e il fango andò a devastare completamente quasi tutti i negozi di via Sestri, le cantine, i piani bassi delle abitazioni. Da quel momento, è partito un lungo e laborioso progetto che, nel corso del tempo, ha visto già il rifacimento del ponte di via Manara, del ponte di via Giotto (con tempi colpevolmente e incomprensibilmente biblici), nonché la demolizione di quello stabile di via Chiaravagna le cui fondamenta, negli anni Sessanta, furono posate proprio sul greto del corso d’acqua. Adesso, tocca al ‘ponte obliquo’ e, tanto per iniziare, è partita l’opera di spostamento dei sottoservizi. A darne notizia sono l’assessore municipale ai Lavori Pubblici del Municipio VI Medio Ponente, Massimo Romeo, e il consigliere municipale, sempre del VI Medio Ponente, Roberto Campi.

“Sono iniziati - affermano - i lavori in piazza Aprosio, per il posizionamento delle tubature del gas. per sostituire quelle che andranno rimosse dal ‘ponte obliquo’ di via Chiaravagna, prossimo alla demolizione. Il lotto, che fa parte dei lavori di messa in sicurezza idraulica del torrente Chiaravagna, prevede la demolizione e la ricostruzione del ponte in una sola campata, con una quota in altezza maggiore di novanta centimetri rispetto a quella attuale. Il costo dell’opera è complessivamente di un milione e 190mila euro, e i lavori sono già stati finanziati e affidati. Il nuovo cantiere andrà nuovamente a impattare sulla viabilità di Sestri e comporterà nuove modifiche al traffico. Per un anno e mezzo circa, via Chiaravagna resterà chiusa nel tratto terminale”.

Si tratta di un intervento assolutamente necessario, ma ovviamente tutti sperano che si possano evitare le assurde lungaggini che hanno caratterizzato il rifacimento del ponte di via Giotto. I lavori sul ‘ponte obliquo’, previsti già per l’autunno del 2019, sono stati spostati qualche mese più in avanti per consentire la riapertura di viale Canepa ed evitare che la viabilità della delegazione subisse eccessivi contraccolpi, anche se c’è da scommettere che sarà molto complicata pure così.

“Nelle prossime settimane - assicura Massimo Romeo - avremo certamente modo di discutere e condividere modalità e tempistiche riferite alla demolizione e ricostruzione del ponte e alla nuova e provvisoria viabilità”. E Campi aggiunge: “Nell’effettuare i primi carotaggi, Ireti ha trovato un ‘laghetto’ causato da perdite multiple delle acque bianche e nere, quindi stiamo contattando anche Mediterranea delle Acque affinché questo problema venga risolto”. Del cantiere in piazza Aprosio e della demolizione del ‘ponte obliquo’ aveva parlato nei mesi scorsi, quando era ancora assessore comunale ai Lavori pubblici, Paolo Fanghella: “È un’opera fondamentale - spiegava l’allora rappresentante della Giunta Bucci - perché va a chiudere la sistemazione idraulica del rio Chiaravagna nel tratto urbanizzato. Il ponte verrà totalmente demolito e ricostruito di novanta centimetri più alto, sarà a campata unica e in questo modo avremo un franco idraulico adatto ad assorbire la piena duecentennale. Il margine di sicurezza aumenterà sensibilmente”. Già risolti anche i potenziali conflitti con gli abitanti. “Gli espropri sono stati fatti. Le rampe interferiranno con porte e finestre, ma abbiamo già concordato interventi e indennizzi coi privati per evitare contenziosi in corso d’opera”, puntualizzava Fanghella.

Sarà ora fondamentale tener fede al cronoprogramma e comunicare, volta per volta, lo stato di avanzamento dei lavori alla popolazione. Perché interrompere via Chiaravagna non è affatto uno scherzo - i sestresi lo sanno benissimo - e a Genova sentir parlare di code e ingorghi ormai genera molto più che un mal di pancia. E, a ben vedere, con piena ragione da parte di chi si deve spostare.

Alberto Bruzzone


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