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Attualità | 20 gennaio 2020, 12:42

Ricorso contro il risarcimento per la morte del pompiere Lorefice, le dichiarazioni del capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco

Il capo Fabio Dattilo: "Motivazioni di una delle parti offensive per la dignità di tutti i vigili del fuoco"

Ricorso contro il risarcimento per la morte del pompiere Lorefice, le dichiarazioni del capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco

"Quale fu la condotta che tenne Giorgio Lorefice nell’affrontare l’incendio nel quale perse la vita il 26 gennaio 2005 a Serra Riccò è testimoniata dalla medaglia d’oro al valor civile riconosciuta dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Nessun dubbio, dunque, che il nostro caposquadra affrontò la situazione nel migliore dei modi, com’era stato iaddestrato a fare e come la lunga esperienza gli aveva insegnato", si apre così la nota stampa del capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, Fabio Dattilo.

"A quindici anni di distanza dalla tragica scomparsa, apprendere le motivazioni del ricorso promosso da una delle parti condannata al risarcimento, rinnova nei familiari e in tutti noi un senso di grande dolore - prosegue il capo dei vigili del fuoco -. Sostenere dopo quindici anni che in quell’intervento i vigili del fuoco “avrebbero dovuto allontanarsi per la loro incolumità” e che la causa dell'esplosione "sarebbe una loro colpa" è offensivo nei confronti di Giorgio e degli altri vigili del fuoco che rimasero feriti nell’esplosione del serbatoio di GPL. Non solo, è irrispettoso per il lavoro degli oltre trentamila vigili del fuoco italiani che tutti i giorni affrontano pericoli per salvaguardare la vita delle persone e i loro beni e che per compiere il proprio dovere si avvicinano alle fiamme com’è necessario per spegnerle, senza allontanarsi come li inviterebbe a fare chi ricorre contro la sentenza di primo grado. È la richiesta di una delle parti in causa chiamata a risarcire il danno, non certo la sentenza del giudice, ma sentiamo la posizione espressa come un oltraggio alla nostra dignità di servitori dello Stato e alla memoria di chi ha perso la vita".

Redazione


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