/ Politica

Politica | 14 febbraio 2020, 15:35

Consiglio Autonomie Locali Liguri: "Da impugnare norme che ledono autonomia finanziaria dei Comuni"

Oggi il Consiglio delle Autonomie locali liguri ha approvato all’unanimità un documento in cui si richiede a Regione Liguria l’impugnazione delle norme nazionali che pregiudicano l’autonomia degli enti locali

Consiglio Autonomie Locali Liguri: "Da impugnare norme che ledono autonomia finanziaria dei Comuni"

Oggi il Consiglio delle Autonomie locali liguri ha approvato all’unanimità un documento in cui si richiede a Regione Liguria l’impugnazione delle norme nazionali che pregiudicano l’autonomia degli enti locali.

Nello specifico, afferma il coordinatore della commissione Finanza locale di Anci Liguria Pietro Piciocchi, assessore al Bilancio del comune di Genova e relatore della proposta: «Chiediamo di impugnare davanti alla Corte costituzionale due norme della Legge di stabilità e di un collegato che contengono delle regole di riparto delle risorse tra gli enti territoriali che pregiudicano particolarmente l’autonomia finanziaria e la capacità di spesa dei comuni della regione e soprattutto contrastano con alcuni principi che la Corte ha chiarito da tempo. Mi riferisco al principio per cui i tagli lineari posti dallo Stato non possono essere perpetuati indefinitamente ma devono essere circoscritti temporalmente; a quello per il quale la perequazione e quindi la solidarietà per i comuni con minore capacità fiscale deve vedere un impegno importante dello Stato, che oggi non registriamo, motivo per cui abbiamo deciso di impugnare la norma che ha consolidato il Fondo Imu-Tasi a 300 milioni contro i 625 milioni in partenza, che per i comuni liguri significa una perdita di quasi 19 milioni. Proponiamo, inoltre – continua Piciocchi – di impugnare la norma che prevede un incremento del 5 per cento annuo, fino al 2030, della percentuale di perequazione rispetto al criterio della spesa storica del riparto del Fondo di solidarietà comunale, che pregiudica fortemente i comuni che hanno capacità fiscali alte, dovute alle elevate rendite catastali. Proponiamo, infine, di impugnare la norma che, a ristoro del taglio di 560 mln operato dal governo nel 2014,  ha previsto un reintegro di soli 100 milioni nel 2020, prevedendo il reintegro totale nel 2024. In questo caso, riteniamo che l’impegno dello Stato debba essere più generoso», conclude Piciocchi.

«Ritengo importante l’iniziativa adottata dal Consiglio di oggi perché va nella direzione di una tutela efficace dei legittimi interessi delle Autonomie locali – sostiene il presidente del Cal Alessio Piana, presidente del Consiglio comunale di Genova – Mi auguro che Regione Liguria colga questa nostra istanza, e che al termine del percorso avviato la Consulta si pronunci in maniera inequivocabile a tutela della capacità fiscale degli enti locali».

«Abbiamo assistito a tagli lineari inammissibili negli ultimi anni a danno dei comuni – commenta il vicepresidente del Cal Pino Camiolo, presidente del Consiglio comunale di Imperia – Riteniamo ci siano tutti i presupposti per poter procedere in questa direzione».

«Una decisione importante, doverosa, condivisa da tutti gli amministratori liguri – afferma il vicepresidente di Anci Liguria Fabio Natta, sindaco di Cesio – L’auspicio è che la Regione accolga il nostro invito e che la Corte costituzionale sani un vulnus di normative radicate nel tempo che ledono i comuni liguri e, con essi, i cittadini dell’intera regione. Un risultato significativo è già stato ottenuto da Anci nazionale. Confidiamo nel ristabilimento integrale dei criteri di equa redistribuzione delle risorse».

«Una decisione presa per garantire ai comuni la certezza del diritto, in particolare la garanzia di risorse per dare i servizi pubblici locali ai cittadini. Non è giusto far pagare ai comuni e di fatto ai suoi cittadini, il debito dello Stato – dichiara il sindaco e presidente della provincia della Spezia Pierluigi Peracchini, coordinatore delle Province liguri – Un conto è contribuire una tantum a un problema nazionale, un conto è vedere togliere le risorse dei comuni di fatto per sempre, e poi chiedere di garantire gli stessi servizi locali. Ormai non ci sono più i soldi per le cose più semplici come tappare le buche e invece si insiste nel far pagare di più i nostri comuni solo perché ad esempio abbiamo le rendite catastali più alte delle altre regioni. Confidiamo nel ripristino della certezza del diritto per servire al meglio i nostri concittadini», conclude Peracchini.

Per il presidente della provincia di Imperia Domenico Abbo «Quella di oggi è stata una operazione corale e doverosa. Non possiamo più sostenere un sistema di perequazione particolarmente iniquo per la nostra regione».

«Le difficoltà che abbiamo quotidianamente con le nostre casse sono notevoli, e c’è assoluto bisogno di porvi rimedio», lamenta il presidente del Consiglio comunale di Finale Ligure Franco Desciora.

Dello stesso avviso il sindaco di Bonassola Giorgio Bernardin, componente del Cal, secondo cui quella di oggi è stata «Un’azione assolutamente doverosa, quello che amministro è un comune di 800 abitanti che, tra i piccoli comuni, è tra i più penalizzati perché ci viene prelevato forzatamente il 67 per cento dell’Imu».

Infine, anche il sindaco di Terzorio Valerio Ferrari, componente del Cal, condivide la proposta: «Nonostante con questi criteri il mio comune guadagni molto sul riparto del Fondo di solidarietà comunale, ho sostenuto l'impugnazione per una questione di principio e di correttezza del sistema di perequazione Stato-enti locali».

 

Comunicato stampa


Vuoi rimanere informato sulla politica di Genova e dire la tua?
Iscriviti al nostro servizio gratuito! Ecco come fare:
- aggiungere alla lista di contatti WhatsApp il numero 0039 348 0954317
- inviare un messaggio con il testo GENOVA
- la doppia spunta conferma la ricezione della richiesta.
I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, quindi nessun iscritto potrà vedere i contatti altrui, il vostro anonimato è garantito rispetto a chiunque altro.
LaVocediGenova.it li utilizzerà solo per le finalità di questo servizio e non li condividerà con nessun altro.
Per disattivare il servizio, basta inviare in qualunque momento un messaggio WhatsApp con testo STOP GENOVA sempre al numero 0039 348 0954317.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium