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Eventi | 23 febbraio 2020, 14:57

AltreVoci Edizioni, fare libri con lo spirito della scoperta

Nasce, tra la Liguria e l’Emilia Romagna, una nuova casa editrice, che si propone di dare spazio agli emergenti e di ricoprire classici del passato non ancora tradotti e ingiustamente dimenticati. Le prime due pubblicazioni a inizio estate

AltreVoci Edizioni, fare libri con lo spirito della scoperta

Questa storia è giusto che parta da un logo. Un impianto grafico che richiama la celeberrima sequenza di Leonardo Fibonacci, quella successione di numeri interi in cui ciascuna cifra è la somma delle due precedenti, a significare la crescita, l’ascesa, l’incremento costante. Ed è proprio un bellissimo simbolo, quello creato da Daniel Balzan, per raccontare, con un’immagine a effetto, la nascita e gli obiettivi di AltreVoci Edizioni, nuova avventura editoriale che coinvolge il Tigullio e impegna, tra i fondatori, alcune personalità che hanno dato e continuano a dare moltissimo nel panorama culturale di tutto il Levante genovese e di tutta la Liguria.

Così come la sequenza aurea (0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233 e così via), anche questo progetto editoriale, tanto prezioso quanto ambizioso, punta ad andare sempre all’insù, pur mantenendo costante la sua filosofia di base. AltreVoci, ovvero dare spazio ad autori emergenti, ad autori stranieri mai tradotti o poco conosciuti in Italia, a tutti quei percorsi editoriali che sfuggono al grande mercato ma non di meno riscuotono passione e interesse.

Non è un momento certo facile, per l’editoria in generale. Per questo trovare cinque personalità, specializzate nei più svariati settori del mondo dei libri, pronte ad abbracciare con entusiasmo una strada mai solcata prima è già un importante segnale, oltre che un nobile atto di coraggio. Ma, in fondo, non poteva essere altrimenti, a guardare la storia professionale di ciascuno di loro.

C’è Annalisa Panesi, già fondatrice della sua Panesi Edizioni, lettrice appassionata ed editor precisa e scrupolosa. C’è il libraio Marco Paganini, uno che il mestiere lo fa ancora in maniera vera e pura, conoscendo alla perfezione i volumi che vende. C’è Debora Lambruschini, redattrice e animatrice culturale, da lunghissimo tempo al lavoro nel campo dell’editoria e con parecchie conoscenze in tutta Italia. Ci sono Francesco Grandis e Aldo Boraschi, due scrittori molto seguiti e molto apprezzati che sono, al tempo stesso, anche due grandi appassionati di letteratura.

Ed è proprio un misto di passione e di competenza, quello che ha fatto nascere AltreVoci Edizioni: un quintetto che non è assolutamente ‘altro’, rispetto all’editoria, ma che vuole essere ‘altro’ in fatto di scoperta di autori emergenti, in fatto di rapporti umani con i propri scrittori, in fatto di rivisitazione di opere ingiustamente dimenticate.

Cultura con la C maiuscola, insomma, e non solo volta a inseguire logiche di mercato. Ed è normale che un simile esperimento trovasse spazio nel campo dell’editoria indipendente, che è poi, a tutti gli effetti, il luogo da sempre più interessante e stimolante, per tutti gli appassionati di lettura e di libri.

AltreVoci è nata ufficialmente qualche giorno fa: è un’avventura che coinvolge la Liguria e l’Emilia, il mare e l’entroterra, incrocia il pesce e la carne, il vento e la buona tavola, le idee e lo spirito imprenditoriale, la passione e il sacrificio. Tutti ingredienti che ci vogliono, per dare solidità a questa sequenza di Fibonacci tradotta dai numeri alle lettere, dalla matematica alla letteratura.

Sede operativa a Borgo Val di Taro, in provincia di Parma, sede logistica presso la Libreria Fieschi di via Dante a Lavagna. Prospettive senza sede, in quanto ampie e prive di alcun tipo di confine. Aldo, Annalisa, Debora, Francesco e Marco si raccontano così, nella loro presentazione, che già da sola è tutto un programma: “Immaginate insieme un’editor, un libraio, due scrittori e una redattrice culturale e social media manager, in un piccolo ufficio a due passi dalla spiaggia. Sembra quasi una storia che fa ridere. Le risate in effetti sono la seconda cosa che tiene insieme il gruppo. Perché la prima sono le storie, appunto. Quelle che da tanti anni ci accompagnano, che sono state passione e poi lavoro, in molte forme differenti per ognuno di noi e che ci hanno fatti incontrare e diventare amici. E questa storia, la nostra, questo progetto che abbiamo chiamato AltreVoci Edizioni, ve lo presentiamo all’inizio di un anno speciale, il 2020, ma che stiamo preparando in realtà da diverso tempo”.

Il quintetto promette: “Avrete tempo di conoscerci meglio. AltreVoci Edizioni è la casa editrice nata dalla passione e dalla professionalità di ognuna di queste persone, dal desiderio di portare a voi lettori nuove storie, voci e testi selezionati con cura, maniacale, aggiungerebbe qualcuno, attenti alle pubblicazioni quanto ai rapporti con gli autori, che sono la gemma più preziosa per un editore. Le strade da percorrere insieme saranno tante e tutte da immaginare: narrativa di viaggio, autori e classici da riscoprire, giallo e noir, romanzi contemporanei. Altre voci, interpreti del presente o del passato, che in qualche modo scardinano certezze e stereotipi, che si distinguono per tematiche affrontate, luoghi, reali o simbolici, da esplorare, punti di vista e modalità narrative. Immaginateci qui, allora, nel nostro ufficio troppo piccolo per contenere tutti i progetti e le storie che, se la fortuna ci assiste, non vediamo l’ora di realizzare”.

Le prime due pubblicazioni arriveranno nei prossimi mesi: “Saranno un emergente - racconta Debora Lambruschini - e un classico tradotto. Poi, entro la fine dell’anno, arriveranno altri due libri. Siamo una casa editrice di prospetto nazionale, quindi avremo un distributore in tutta Italia, sia per le librerie indipendenti che per quelle di catena, e saremo anche presenti sulle principali piattaforme online. Inoltre, di ogni libro faremo sia l’edizione cartacea, che per noi rimane importantissima, che quella digitale in ebook”.

Quanto alle collane, “ci sarà sicuramente una sezione dedicata alla narrativa di viaggio, poi una sezione sui classici riscoperti, ma stiamo pensando anche a una collana di racconti e di narrativa contemporanea. Saranno tutte scelte mirate e tutte edizioni molto curate”.

Pochi ma buoni, anzi buonissimi. Se si fa questo mestiere per passione e con amore, è esattamente così: non conta la quantità, non conta mandar fuori più libri possibili, abbandonando spesso gli autori nella giungla delle presentazioni e in quella ancor più patetica dell’autopromozione. Perché conta la qualità, conta l’aspetto umano che c’è dietro a ogni pubblicazione. E, in ultimo, l’aspetto etico che deve conservare la cultura. Per questo, si può già dire, ancorché a scatola chiusa (ma più per poco) che AltreVoci, con le sue premesse e le sue regole, è già pienamente nel novero della cultura con la C maiuscola. Buona strada a voi e a noi tutti.

Alberto Bruzzone

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