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Politica | 09 aprile 2020, 16:13

Le imprese chiedono di riaprire, ma per la Fiom Cgil Genova si torna al lavoro solo se sono garantite salute e sicurezza

"E' il caso di Fincantieri dove sono state proposte mascherine non certificate dall’Istituto superiore di sanità"

Le imprese chiedono di riaprire, ma per la Fiom Cgil Genova si torna al lavoro solo se sono garantite salute e sicurezza

“In questi giorni diversi imprenditori alzano la voce per chiedere la riapertura delle fabbriche – scrive Fiom Cgil Genova in una nota – assicurando ai dipendenti tutte le garanzie sanitarie, ma molte di queste dichiarazioni si scontrano con la realtà: è il caso ad esempio di Fincantieri dove sono state proposte mascherine non certificate dall’Istituto superiore di sanità che si deteriorano velocemente e fatte con materiale scadente che provoca irritazioni”.

“La Fiom Cgil non è disponibile a firmare alcun accordo di rientro – prosegue la nota – se queste sono le condizioni perché il lavoro dà il pane ma non gli si può sacrificare la salute, la strada per arrivare a soluzioni condivise c'è ed è la contrattazione sull'organizzazione del lavoro: presenze, turni, strumenti di sicurezza, produzioni urgenti o meno. Lo abbiamo fatto con Mittal e con Ansaldo verificando ogni giorno il rispetto degli accordi, e lo faremo con tutti coloro che ce ne daranno la possibilità”.

“Ma se c'è chi pensa – conclude la nota – di avere il potere di decidere e quindi di muoversi senza il consenso dei lavoratori assumendo salute e sicurezza come danni collaterali dell'attività, deve sapere che non rimarremo in silenzio: se serve tempo per lavorare in sicurezza prendiamoci tempo”.

Redazione


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