Attualità - 17 agosto 2018, 07:50

Sul Polcevera si scava, domani i funerali ma il futuro della viabilità è ancora da scrivere

E’ triste parlare di problemi viari o economici per il turismo, a poche ore dalla morte di molte persone, ma si deve pensare anche a quanto accadrà dopo. Quando i ‘fari’ del tragico evento si spegneranno e quando bisognerà pensare alla quotidianità

Dopo l’allarme, le ricerche (ancora in atto) e le prime preoccupazioni degli operatori, oggi si continua a scavare in Val Polcevera a Genova, perché mancano all’appello tra le 10 e le 20 persone, al momento indicate come disperse nel tragico crollo del ponte ‘Morandi’.

Ma, se domani sarà il momento del dolore con i funerali di Stato che verranno celebrati nel capoluogo ligure, sarà anche il momento per la prima ‘prova’ della viabilità genovese, visto che il weekend vedrà il primo controesodo di agosto. Forse il grande ‘rientro’ dalla fine delle vacanze si registrerà la settimana successiva, quando il grosso dei turisti si muoverà per tornare a casa.

La preoccupazione c’è ed è comprensibile, visto che il ponte crollato era comunque un passaggio obbligato per molti. A Ponente c’è fiducia sul ‘rientro’, visto che piemontesi e lombardi avranno le rispettive corsie verso casa invariate. I primi intaseranno il nodo di Savona mentre i secondi quello di Voltri, a pochi chilometri dal luogo della tragedia. E’ triste parlare di problemi viari o economici per il turismo, a poche ore dalla morte di molte persone, ma si deve pensare anche a quanto accadrà dopo. Quando i ‘fari’ del tragico evento si spegneranno e quando bisognerà pensare alla quotidianità.

Mentre a Genova si sta lavorando ad una viabilità alternativa al ponte, con passaggi sull’Aurelia, dalla prossima settimana servirà pensare a costruire qualcosa di nuovo per non lasciare il capoluogo ligure isolato dal ponente. La ‘Gronda’ ha fatto discutere per anni, ma ora se ci fosse sarebbe come la manna dal cielo. Autostrade per l’Italia ha affermato di essere pronta a ricostruire il ponte sul Polcevera in 5 mesi da quando verranno rimosse le macerie. Plausibile? Può darsi, ma visti i tempi ‘italiani’ c’è da sperarlo ma non si sa quanto sia attuabile.

Nella nostra provincia si inizia a fare la ‘conta’ dei possibili danni ad una economia già massacrata da collegamenti disarmanti: un’autostrada vecchia di 60 anni che, già a due corsie per senso di marcia era intransitabile in alcuni momenti; una ferrovia che, costruita a fine ‘800, in molti tratti è ancora a binario unico; senza dimenticare i vari tratti di Aurelia Bis che, seppur importanti localmente, non risolvono il problema traffico a tutto tondo in tutta la Regione; infine senza tralasciare il fatto che il ponente ligure non ha un vero aeroporto, visto che Genova è lontana (oggi ancora di più) e Nizza non ha rotte appetibili in Italia e scarsi collegamenti per turisti che arrivano dall’estero.

Un quadro quindi non particolarmente roseo, al quale si associano pure i problemi di trasporto sanitario. Dopo le richieste dell’Assessore Viale sembra ci sia finalmente una schiarita per le pubbliche assistenze. Intanto oggi è previsto un incontro con le Asl per fare il punto della situazione sui trasporti dei pazienti verso il capoluogo, in un periodo in cui tra l’altro si è anche trattato l’argomento della privatizzazione del servizio di elisoccorso. Tanti temi, molti problemi ed un futuro a tinte fosche per la nostra provincia e tutta la Liguria. 

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Redazione