- 19 ottobre 2018, 07:24

Un fungo per salvare le palme dal punteruolo rosso. I Verdi savonesi propongono di puntare sulla "lotta biologica"

"Che Regione e Comuni agiscano subito"

Grande soddisfazione per la ripresa straordinaria della produzione di castagne: secondo la Coldiretti per quest'anno si prospetta la produzione di 30 milioni di Kg. (80%in più di 5 anni fa).

Tutti ricordano la crisi e il rischio di scomparsa del castagno dovuta al “Cinipide galligeno” sul tema afferma Gabriello Castellazzi portavoce dei Verdi Savonesi: "Poi la scoperta della “lotta biologica”, grazie ad un altro insetto, il “Torymus sinensis”, che ha consentito in pochi anni di salvare piante e produzione del prezioso frutto.
La “lotta biologica”  potrà bloccare adesso dalla distruzione delle palme: un ricchissimo patrimonio “verde”, parte vitale del paesaggio, sotto attacco in tutti i centri della nostra costa". 

"Si potrebbero invocare sanzioni per i colpevoli ritardi nella lotta al “punteruolo rosso” ed è giusto ricordare che la prima legge organica per la tutela delle palme venne emanata il 13/2/2008 , seguita dal DM-7/2/2011. Norme ignorate per molto tempo nonostante le sanzioni previste dall'Art.54 del DL-214/2005. La Regione ed i Comuni hanno agito con una lentezza esasperante nonostante indicazioni chiarissime del DM 2011- Art.8-9-10: “I servizi fitosanitari regionali notificano ai Comuni i piani di azione che provvedono all'attuazione degli interventi, danno la massima diffusione della pericolosità dell'insetto (punteruolo) e delle tecniche di lotta - prevenzione- cura, obbligatorie. Le Regioni possono stabilire inoltre interventi di sostegno". 

Sono passati esattamente 10 anni dal primo grido di allarme, ma quando sono iniziati i primi interventi seri?

Adesso guardiamo con tristezza i nostri viali. Le spese di abbattimento e smaltimento obbligatorio di ogni pianta malata si aggira tra 1500 e 2000 euro (si pensi all'eventuale spesa di Comuni che hanno un patrimonio di 500 palme).
Fino ad oggi la misura efficace per impedire la diffusione del parassita è stata  l'intervento con un insetticida specifico, del costo di circa 100 Euro per ogni pianta, con risultati positivi solo quando la profilassi venga fatta per tempo e non con i ritardi che abbiamo visto.

Per salvare il salvabile i Comuni, con un coordinamento regionale, dovrebbero attivare appalti comprensoriali capaci di ridurre i costi.

Ma la vera soluzione che si prospetta oggi  è la “lotta biologica”, come per il castagno.

La notizia che giunge da Sanremo, confermata nel convegno a “Euroflora”, consiste nel possibile utilizzo, finalmente anche in Italia, dopo le autorizzazioni al suo uso in Francia, del fungo “Beauveria bassiana” . Riferimenti:Claudio Littardi-del Centro Studi per le Palme,  Karine Panchaud -Biologa nel Centro studi della Provenza,   Aldo Grande-Perito Agrario di Genova
 A Nizza e Mentone i trattamenti con il nuovo fungo sono già stati avviati con successo.

La “Beauveria bassiana” è un fungo appartenente al gruppo dei “deuteromiceti”, scoperto molti anni fa dallo scienziato Agostino Bassi che lo identificò quale responsabile della malattia del “baco da seta” e  ne ipotizzò l'utilizzo come insetticida naturale nella difesa biologica.

Ecco come agisce: le sue spore riescono a bucare i tegumenti degli insetti, immettendo tossine micidiali e provocandone la morte. Testato sul coleottero killer delle palme  ha funzionato e per questo usato al posto dei tossici antiparassitari chimici. 

A questo punto è doveroso rivolgere un appello a Regione e Comuni che hanno adottando fino ad oggi, spesso in grave ritardo, la profilassi con fitofarmaci, affinchè si attivino con con i tecnici del settore per  programmare un'azione veramente risolutiva iniziando l'utilizzo della “Beauveria bassiana” debellando definitivamente il micidiale “punteruolo”.

Redazione