Eventi - 07 marzo 2019, 10:30

“Wendy e Caterina”: lo spettacolo tratto dal libro di Marilda Nicolini

Venerdì 8 marzo ore 21 nell’ex Convento dell’Annunziata, si terrà lo spettacolo teatrale “Wendy e Caterina”, tratto dal libro di Marilda Nicolini, e presentato dall’Associazione Gigi Ghiotti, il Gruppo Città di Genova e l’Istituto Italiano di Bioetica

Al centro Marilda Nicolini

Venerdì 8 marzo alle ore 21 nell’ex Convento dell’Annunziata di Sestri Levante, si terrà lo spettacolo teatrale “Wendy e Caterina”, tratto dal libro di Marilda Nicolini, recentemente scomparsa, e presentato dall’Associazione Gigi Ghiotti, il Gruppo Città di Genova e l’Istituto Italiano di Bioetica. L'adattamento teatrale del testo è di Ivano Malcotti, la regia di Giorgio De Virgiliis, la musica di Stefano Cabrera e la voce di Flavia Barbacetto.

Interpretato da Flavia Barbacetto e Valeria Stagno, con la partecipazione di Roberta Gramaglia, "Wendy e Caterna" rientra nell'ambito del progetto "Teatro DiLetto" di Ivano Malcotti , dedicato alle persone con malattie degenerative o malati terminali sotto cura della Associazione Gigi Ghirotti, e infatti sarà presente anche il Prof. Franco Henriquet.

"Wendy e Caterina": Wendy e Caterina sono le due anime di una bella bambina dagli occhi verdi che all'improvviso scopre la malattia e il dolore. Caterina affronta, dolente ma salda, la sfida della sofferenza: "lenta ginestra", alla fatica di vivere oppone il proprio coraggio e una specie di feroce determinazione. Wendy invece, ribelle al destino, fugge lontano dal corpo malato e vive da sana, nei luoghi del cuore di Caterina, una vita meravigliosa, senza compromessi e senza ostacoli. Tuttavia, dopo la lunga fuga-ricerca attorno al mondo, Wendy torna infine al borgo natale e lì, accanto a Caterina, trova forse il senso della propria vita: quel senso che Caterina ha faticosamente costruito conquistando a se stessa l'intensità della propria esistenza: la magnifica sostanza di una donna che la sofferenza ha segnato ma non vinto; una donna che, curiosa della vita e del mondo, non ha consentito alla malattia di privarla delle emozioni forti dell'arte, dell'amicizia e dell'amore; e infine scopre in sé, quasi incredula, talenti che non sospettava di possedere.

Redazione