È ancora scontro, quest’oggi in consiglio regionale, sulla legge “taglia parchi”: stavolta il centrodestra mette alla porta le associazioni ambientaliste, rifiutando l’audizione con i capigruppo, nonostante le loro posizioni assolutamente dialoganti, tese a un maggior coinvolgimento della cittadinanza in una scelta così controversa e dirompente.
"C’è da chiedersi se, con questa legge, la la maggioranza e la giunta Toti stiano facendo davvero l’interesse dei liguri. Riteniamo i loro convincimenti sui parchi debolissimi e tutt’altro che dimostrati: lo conferma la totale chiusura nei confronti delle legittime obiezioni delle associazioni, che questa mattina si sono pure viste rifiutare qualsiasi ipotesi di interlocuzione – dichiarano il capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino e il vicecapogruppo Francesco Battistini -. Il centrodestra tira dritto, nonostante gli ambientalisti vogliano mettersi a disposizione con le proprie competenze, per un’efficace gestione delle questioni ambientali e per la salvaguardia della biodiversità. È palese l’incoerenza di chi da una parte approva OdG a sostegno dell’agenda 2030 e plaude a “Fridays for Future”, ma dall’altra porta avanti con cieco entusiasmo questo sfregio ai parchi".
Fra le associazioni con cui la giunta Toti non intende discutere figurano nomi di primo piano: CAI Liguria, WWF Italia, Legambiente Liguria, Italia Nostra, LIPU, FIE, Cittadini Sostenibili, Fridays For Future Genova e Savona. "Un atteggiamento inaccettabile e scandaloso: l’ennesima occasione in cui il centrodestra dimostra i suoi reali principi, per cui i parchi sono soltanto un fastidio e l’ambiente deve essere sempre assecondato agli appetiti dei privati – denunciano Pastorino e Battistini -. Peraltro è evidente a tutti l’ottusa miopia di questo provvedimento: vogliono cancellare l’istituzione del Parco del Finalese, nonostante le categorie economiche siano a favore; vogliono cancellare il Parco di Montemarcello-Magra-Vara, nonostante 5 comuni su 6 siano per la sua conservazione; vogliono tagliare 1000 ettari di aree protette e perimetrare per legge i parchi, nonostante sia prerogativa degli enti locali decidere se farne parte. E quest’ultimo è il caso del comune di Urbe, estromesso dal Beigua nonostante un consenso pressoché unanime. A noi tutto questo non sembra pensato a vantaggio dei liguri, ma solo per soddisfare sacche di consenso elettorale, che nulla hanno a che fare con la tutela ambientale della nostra regione".