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Politica | 20 giugno 2019, 14:58

Gianni Pastorino contro il ricorso per lo stop del governo alla legge "taglia-parchi"

Il consigliere regionale di Rete a Sinistra/LiberaMente Liguria: "La Regione a guida Toti batterà il record mondiale delle leggi impugnate. Risultato analogo se il ministro all’ambiente fosse stato leghista?”

Gianni Pastorino contro il ricorso per lo stop del governo alla legge "taglia-parchi"

"Nonostante le opposizioni avessero anticipato che la legge sarebbe stata sicuramente impugnata per incostituzionalità, ancora una volta la maggioranza al governo della regione ha voluto forzare, dimostrando cocciutaggine e indifferenza verso i criteri giuridici nazionali. Avanti così e batteranno il record mondiale delle impugnazioni", scrive in una nota stampa il capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino a seguito della notizia circa lo stop esercitato dal governo nazionale sulla legge “taglia parchi”, approvata solo poco tempo fa dal centrodestra in regione. 

"Impugnato quindi il provvedimento che ridisegna i confini dei parchi liguri e che taglia, di fatto 540 ettari di verde. Sarà materia per la Corte Costituzionale – evidenzia Pastorino -. D’altra parte l’azione politica dell’assessore Mai è sotto gli occhi di tutti e rappresenta un enorme fallimento di questa legislatura: impugnate le leggi sulla caccia, ultimi fra gli ultimi nell’erogazione dei fondi PSR, pessimi rapporti col territorio, insoddisfazione delle associazioni di categoria. Insomma: ce ne sarebbe abbastanza per le sue dimissioni; richieste ma sempre respinte".

"Le leggi regionali maggiormente impugnate sono proprio quelle di “origine leghista”, fatte approvare da assessori e consiglieri del Carroccio. Quindi appare ancor più buffa la contraddizione del governo giallo-verde; e quantomeno incomprensibili le odierne affermazioni trionfalistiche del sottosegretario 5 Stelle Simone Valente, visto che la legge è stata “fortemente voluta” (uso i suoi termini) non solo da Toti ma soprattutto dalla Lega, il suo alleato di governo a Roma – prosegue Pastorino -. Ci sorge il dubbio su cosa sarebbe successo se il ministro all’ambiente fosse stato leghista. E ci sorgono altrettanti dubbi su altri provvedimenti, da noi contestati nel merito, su cui però si registra l’accordo M5S-Lega a livello nazionale".

"Ma forse la domanda politicamente più rilevante è la seguente: cosa pensano di tutto ciò gli ex consiglieri regionali liguri della Lega, passati un anno fa nelle fila del Parlamento? – conclude Pastorino -. Già vivono la preoccupazione per le vicende giudiziarie che hanno travolto alcuni di loro; e adesso dovranno dare precise spiegazioni ai propri elettori del territorio, su come questa alleanza di governo generi tali contraddizioni. La legge “taglia parchi” l’hanno pensata e voluta anche loro, prima di fare le valige per Roma".

Redazione


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