Economia - 31 luglio 2019, 13:25

Booking evade 350 milioni: indagine partita dalla Procura di Genova

Tra il 2013 e il 2019 il colosso di Glenn Fogel avrebbe evaso il fisco italiano secondo un "sistema" collaudato. A denunciare il fatto Federalberghi

Tra il 2013 e il 2019 il colosso Booking.com, la piattaforma più famosa al mondo per la ricerca di hotel e appartamenti da affittare, avrebbe evaso ben 350 milioni di euro.

L'inchiesta, condotta dalla Procura di Genova, è partita da Federalberghi e, come spiega Il Sole 24 Ore, l’intermediazione di Booking sugli affitti delle abitazioni di privati senza partite Iva, potrebbe aver generato, appunto, una evasione dell’Iva pari a 350 milioni di euro. Si tratterebbe di una stima basata sull’aumento esponenziale delle prenotazioni, che dal 2017 ha registrato un incremento del 30%, superando quelle fatte con gli hotel.

In questo modo a rimetterci sono sia il fisco sia le strutture alberghiere, che hanno subito perdite a causa della concorrenza sleale. 

La Procura di Genova, che a breve farà partire i primi avvisi di garanzia, ipotizza ci si trovi davanti a un vero e proprio "sistema" studiato da Glenn Fogel, il titolare dell'azienda, per evadere le tasse, dal momento che non si tratta di casi isolati, ma di una prassi consolidata e diffusa.

Nel mirino di Federalberghi ci sono anche gli altri grandi portali Airbnb ed Expedia: "L'IVA sulle commissioni dei portali online è sempre dovuta. Booking.com emette fatture senza IVA italiana, applicando il meccanismo del cosiddetto reverse charge anche nei casi in cui la struttura ricettiva è priva di partita IVA". 

Redazione