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Attualità | 13 agosto 2019, 18:05

Il Siap saluta la presenza di Mattarella per la cerimonia in ricordo del dramma del Morandi

Il sindacato di polizia genovese: "Il presidente della Repubblica vero e affidabile punto di riferimento istituzionale"

Il Siap saluta la presenza di Mattarella per la cerimonia in ricordo del dramma del Morandi

"Domani si commemora il primo anno di quel tragico giorno che ha messo in ginocchio la città di Genova e che ha scosso le coscienze di tutti coloro che si sono sentiti abbandonati dallo Stato - scrive Roberto Traverso del Siap -. Dopo l’assurdo crollo del Ponte Morandi sono stati in molti quelli che si sono immediatamente prodigati per aiutare e dare una mano per salvare qualche vita umana senza verificarne preventivamente l’estrazione geografica, il ceto o la religione ed io, che da molti anni rappresento le lavoratrici ed i lavoratori della Polizia di Stato sono orgoglioso di quello che hanno fatto i tanti, tanti “poliziotti” che con le unghie nelle macerie hanno rischiato la vita fianco a fianco ai Vigili del Fuoco a tutti i militi dell’ANPAS, ai volontari psicologi della SIPEM e tanti altri".

"Il SIAP come tutti i genovesi è onorato di accogliere a Genova il nostro Presidente della Repubblica - si legge ancora nella nota stampa del sindacato di polizia -. Il presidente Mattarella con il suo saggio equilibrio istituzionale si è  sempre dimostrato e continuerà a farlo come un vero punto di riferimento fondamentale per la democrazia del nostro Paese e la sua presenza rappresenta quell’anello di congiunzione di una catena che il 14 agosto 2019 si era spezzata ma che solo lui è riuscito a rinsaldare. La sua presenza rassicura anche una categoria come la nostra che è stanca ed esausta di raccogliere promesse, promesse e solo promesse, in particolare durante le campagne elettorali oppure quando uno di noi muore per strada. Le promesse di una politica impazzita assetata di facile consenso basato sulla demagogia che alimenta intolleranza e contestualmente non ha idee innovative per migliorare quell’Europa che non possiamo permetterci di perdere ma che invece deve essere migliorata grazie anche alle risorse umane e culturali che hanno sempre contraddistinto il nostro Paese. I “poliziotti” non hanno bisogno di promesse o di essere utilizzati mediaticamente dalla politica di basso livello ma di certezze istituzionali per un futuro che sul fronte della sicurezza si presenta sempre più delicato. La forza della nostra categoria è quella di sentirsi un punto di riferimento dei cittadini ma nello stesso tempo quella di avere a sua volta dei capisaldi istituzionali fondamentali come il nostro Capo della Polizia Franco Gabrielli e il Capo dello Stato Sergio Mattarella".

Redazione

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