Questa mattina sindacati in consiglio regionale per chiedere con forza la proroga dei contratti di lavoro del settore siderurgico genovese. Il prossimo 30 settembre, infatti, scadrà l’ulteriore proroga all’accordo fra parti sociali e Arcelor-Mittal sull’integrazione salariale attraverso i lavori socialmente utili.
"Oggi i nodi da sciogliere sono 2: primo, capire se l’azienda sia nelle condizioni di riassumere tutti i lavoratori a tempo pieno; secondo, i motivi per cui ogni anno i lavoratori siano costretti a scendere in piazza per avere rassicurazioni sul proprio futuro – dichiara il capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino, intervenendo in aula -. Nella trattativa con l’azienda gli scenari possono essere 2: assunzione totale delle maestranze, chiudendo finalmente il capitolo dei lavori socialmente utili; oppure, se l’azienda decidesse per una riassunzione di tutti i lavoratori, si riaprirebbe la questione dell’integrazione salariale. In tutti questi anni la politica, a prescindere dagli schieramenti, non è stata in grado di fare alcun passo avanti nella costruzione di una struttura contrattuale duratura nel tempo".
"È evidente che, ad oggi, le istituzioni non abbiano messo in campo una programmazione che tenga insieme il diritto al lavoro e la bonifica del territorio di Cornigliano, e quindi il diritto alla salute della popolazione – conclude Pastorino -. Bisogna definire un sistema in cui da una parte sia salvaguardata l’integrazione al reddito, finché necessario, di tutti i dipendenti che sono ancora fuori dall’azienda, rispettando l’accordo di programma nazionale; dall’altra sia garantita la bonifica di Cornigliano come conditio sine qua non, per riconoscere quanto dovuto a un territorio che ha già pagato molto. Le due questioni non possono essere contrapposte".