Politica - 16 ottobre 2019, 10:52

Lodi sui bandi per le microimprese in zona Morandi: "Pochi soldi e troppi pasticci"

La consigliera comunale del Partito Democratico: "Auspichiamo che l’esclusione di chi ha già ottenuto i 15.000 euro sia dovuta a un errore, magari un copia e incolla sbagliato, e che la giunta vi ponga presto rimedio"

"L'amministrazione comunale ha emanato – dichiara Cristina Lodi, capogruppo Pd nel Comune di Genova - due bandi a favore di microimprese a seguito dell'emergenza seguita al crollo del Ponte Morandi, ma in un caso ha escluso chi ha ottenuto il sostegno una tantum pari a 15.000 euro del Decreto Genova e comunque in generale mette a disposizione soldi insufficienti per risollevare le imprese in ginocchio. Auspichiamo che l’esclusione di chi ha già ottenuto i 15.000 euro sia dovuta a un errore, magari un copia e incolla sbagliato, e che la giunta vi ponga presto rimedio. La situazione rimane grave e nessuno di questi provvedimenti segna una svolta nel destino delle microimprese".

"La storia inizia quando il Comune deve decidere a chi destinare una parte dei soldi raccolti con le donazioni dei cittadini generosi, non solo genovesi. Decide di pubblicare due bandi per due importi simili - ricorda la consigliere dal Partito Democratico -Il primo di 400 mila euro rivolto alle microimprese di via Fillak, via Capello, via Salinero, via del Campasso, con scadenza il 1 luglio 2019. Molto bene non certo per colmare il danno ma per sollevare anche poco chi fa fatica a non chiudere l'attività. Poi parte il secondo bando per un importo di 434.544,96, scadenza 31 ottobre 2019, rivolto a Certosa. I due bandi dovrebbe essere uguali negli importi e nei requisiti essendo diverse le zone e avendo il contributo la stessa origine e lo stesso obiettivo. Invece il secondo bando ha tra i requisiti di esclusione che la microimpresa che fa la domanda non abbia beneficiato del contributo una tantum di 15 mila euro di cui all'art 4-ter del D.L- 109/2018 e un importo del contributo inferiore. In ambedue i casi c'è il problema che molte imprese non sono ancora sicure di ricevere i 15mila euro e quindi non erano in grado già nel primo bando e non lo sono nel secondo di fare domanda certa e ammissibile".

"A prescindere dagli 'una tantum' la situazione del commercio di tutte le zone comprese dai due bandi è diventata drammatica perché la riapertura delle strade non ha riportato i guadagni di un tempo ed è evidente che la gente in un anno ha cambiato abitudini e che il trasferimento di più di 250 nuclei familiari di via Porro dalla zona ha diminuito anche il potere di acquisto di tutta la comunità - conclude Cristina Lodi -. Ma i soldi sono in ogni caso così pochi, che anche vincere i bandi potrebbe risultare inutile. Cercherò di fare chiarezza su questo assetto con una interrogazione all'assessore Bordilli a cui però va chiesto anche cosa pensa di fare per affrontare quello che non cambierà solo con 'una tantum' di sollievo visto che molte attività hanno continuato a pagare contributi e tasse ma che necessita di una prospettiva di interventi strutturali di cui lei dovrebbe esserne l'ideatrice. Da Sampierdarena a salire fino all'alta Valpolcevera tutto si è complicato e basta girare tra i commercianti per capirlo. Ora servono proposte e idee perché il danno è permanente e purtroppo in certi casi progressivo. Urge un piano incisivo per affrontare la crisi del commercio a Genova, piano che manca. E questa non è un’altra storia".

Redazione


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