“Ho fatto un sopralluogo in Valpolcevera insieme a Mirko Carissimo, nostro consigliere municipale, e abbiamo trovato una situazione davvero al limite dell’incredibile: al confine tra il Comune di Genova e quello di Serra Riccò vivono 15 famiglie che durante le allerte, quando piove tanto e il fiume si ingrossa, restano completamente isolate! In queste condizioni, la via d’accesso al loro abitato è... il fiume stesso”.
È quanto ha potuto appurare la capogruppo regionale Alice Salvatore in uno dei tanti sopralluoghi eseguiti sul territorio dopo le innumerevoli allerte che hanno colpito la Liguria.
“Nel video si vede chiaramente cosa devono affrontare i cittadini per andare a casa in auto: devono guadare il fiume. Tragitto che ho dovuto affrontare anche io per raggiungere l’abitato e rendermi così conto delle difficoltà - aggiunge Alice Salvatore -. Ne va da sé che questo è un rischio enorme per chiunque, sia esso a piedi che con un mezzo. E se vi state chiedendo che ne è dell’unico collegamento pedonale esistente, sappiate che è lungo una stradina sterrata privata che con le piogge si trasforma in un pantano. Strada che per di più passa da un lato accanto a un muraglione pericolante, anch'esso di proprietà privata, e dall’altro da un tratto pieno di rovi che Ferrovie dello Stato deve regolarmente potare. Dopodiché, occorre passare sotto un voltino e quindi attraversare il fiume su un ponticello di ferro (noto come passerella Desiderio Repetto), pieno di barriere architettoniche. E chi avesse un’invalidità come ci arriva a casa?”.
“Il sopralluogo - conclude la capogruppo del Movimento 5 Stelle - mi ha dato la possibilità di confrontarmi con gli abitanti dove insistono le abitazioni: sono tante le idee per risolvere questa situazione insopportabile, ma per poterlo fare è necessario che Regione faccia il proprio dovere e metta a disposizione dell’amministrazione i propri tecnici, tanto più che il Comune di Serra Riccò ha trovato un'idea di massima in condivisione con gli abitanti, ma è necessario che Regione presti i propri tecnici al comune perché possano fare progetti per la sicurezza del territorio e accedere ai fondi. Una proposta in particolare prevede di costruire una strada che si ricollegherebbe più a monte rispetto all’attuale guado: un progetto semplice per il quale potrebbero bastare 50.000 euro. Fondi che l’amministrazione non ha ma che in teoria Regione avrebbe potuto stanziare, magari anche grazie a ProteggItalia, che nei 10 milioni di euro destinati alla Liguria prevedeva una quota riservata proprio al Comune di Serra Riccò. Toti come li ha spesi quei fondi? A Serra Riccò pare proprio che non siano arrivati”.