Sanità - 10 dicembre 2019, 17:00

Antibiotici: cosa sono e come usarli

Sono tante le persone che assumono in modo errato gli antibiotici. Meglio capire che cosa sono e quali patologie curano prima di farne uso

Cos'è un Antibiotico

Gli antibiotici sono sostanze prodotte naturalmente da alcuni microrganismi (spesso modificate chimicamente per renderle più stabili), oppure di origine sintetica, in grado di uccidere i batteri o di prevenire la loro moltiplicazione. Gli antibiotici non sono efficaci contro le infezioni dovute a virus (ad es. raffreddore, influenza e alcuni tipi di tosse e mal di gola). Gli antibiotici sono indicati nella cura delle infezioni che necessitano di una più rapida guarigione, come quelle a carico delle basse vie respiratorie o dell’apparato urinario, o quando esiste un rischio che insorgano delle complicazioni, come avviene soprattutto in persone particolarmente vulnerabili quali gli anziani, i neonati, le persone con problemi cardiaci, i diabetici e gli individui con difetti del sistema immunitario. Non esiste un antibiotico efficace contro tutti i tipi di batteri, ma esistono oltre 15 categorie diverse di antibiotici che si distinguono per struttura chimica e azione battericida. Uno specifico antibiotico in genere è efficace contro determinati tipi di batteri.

 

Cos'è l'antibiogramma

L'antibiogramma (spesso indicato come ABG) è un esame in vitro che viene eseguito nei laboratori di microbiologia per verificare e valutare l’efficacia di alcuni antibiotici nei confronti di un certo tipo di batterio. In particolare, si può calcolare la resistenza (R), la sensibilità (S) o la sensibilità intermedia (I) del batterio ad uno specifico antibiotico. Pertanto, l’antibiogramma è un esame molto utile per determinare la terapia più adatta per determinati processi infettivi a partire da materiale biologico prelevato dal paziente (ad esempio urine, escreto o muco), dal momento che esso permette la scelta dell'antibiotico più adatto per una determinata infezione e la dose con cui questo antibiotico deve essere utilizzato per essere efficace nel caso specifico.

 

Cos'è l'antibiotico-resistenza (ABR)

Con il termine antibiotico-resistenza si intende la capacità di un batterio di non risentire dell’azione di un farmaco antibiotico. L’ antibiotico resistenza può essere naturale, detta anche intrinseca (quando il batterio, per caratteristiche proprie, è resistente a un antibiotico), oppure acquisita (quando un batterio si adatta a resistere ad un farmaco antibiotico mediante modifiche del proprio patrimonio genetico indotte da varie cause). L’utilizzo eccessivo degli antibiotici e non corretto nei tempi e/o nelle dosi, o per malattie in cui non sono indicati (ad esempio, le infezioni virali) può indurre lo sviluppo del fenomeno di ABR e ridurne l’efficacia. L’ABR è oggi una delle più gravi minacce contemporanee per la salute pubblica a livello globale. In Europa muoiono circa 25.000 persone ogni anno a causa di infezioni causate da batteri resistenti agli antibiotici. La diminuzione dell’efficacia degli antibiotici esistenti non è compensata dalla scoperta di nuove molecole, e con l’aumento della resistenza diventerà sempre più difficile guarire dalle infezioni batteriche. In Italia, dal 2001 è attiva la sorveglianza AR-ISS, coordinata dall’Istituto Superiore di sanità, per la raccolta dei dati relativi alla diffusione dell’antibiotico-resistenza nelle strutture sanitarie.

 

Perché viene l'antibiotico-resistenza (ABR)

La resistenza agli antibiotici è un fenomeno naturale, vecchio di oltre due miliardi di anni, causato dalle mutazioni genetiche a cui vanno incontro i batteri. Tuttavia un uso eccessivo e improprio degli antibiotici accelera la comparsa e la diffusione dei batteri resistenti agli antibiotici. I batteri sensibili muoiono quando entrano in contatto con gli antibiotici, mentre i batteri resistenti sopravvivono e continuano a moltiplicarsi. I batteri resistenti possono trasmettersi e causare infezioni anche in altre persone che non hanno fatto uso di antibiotici.

 

Cosa sono Batteri

I batteri sono microrganismi costituiti da una sola cellula e in grado di riprodursi in completa autonomia vitale e replicativa. Sono visibili solo al microscopio ottico, poiché hanno dimensioni di 0,3 - 1,5 micron. Utilizzando una colorazione chiamata Gram, i batteri si distinguono in Gram positivi e Gram negativi. Su alcune superfici (cute e mucose) del corpo, come la bocca e l’intestino, determinati tipi di batteri sono naturalmente presenti, non causano danni (anzi, possono far parte dei meccanismi di difesa dell’organismo  e sono chiamati commensali. Altri tipi di batteri, definiti patogeni, possono essere aggressivi e danneggiare gli organi e i tessuti dell’organismo. I batteri patogeni possono sopravvivere nell’ambiente extra-corporeo e possono essere trasmessi da persona a persona per via aerea, alimentare, per contatto diretto (ad esempio con il sangue) e/o nel corso di rapporti sessuali.

 

Cosa sono i Virus

I virus sono organismi subcellulari, con dimensioni dell'ordine dei nanometri (visibili solo al microscopio elettronico). Queste particelle non sono capaci di vita autonoma, ma necessitano dell'apparato metabolico di una cellula per vivere e replicarsi e, pertanto, sono costretti a infettare un organismo superiore. Per questo vengono definiti parassiti endocellulari obbligati. I virus possono infettare tutti i tipi di forme di vita, dagli animali, alle piante, ai microrganismi (compresi batteri) e anche altri virus. Un virus è costituito essenzialmente da proteine e acidi nucleici (DNA o RNA). Nell’uomo, alcuni virus, come quelli che causano l'AIDS e l'epatite virale, sono in grado di evitare le risposte immunitarie e provoca re infezioni croniche. Gli antibiotici non hanno alcun effetto sulle infezioni causate da virus e, infatti, sono stati sviluppati farmaci diversi, detti antivirali.

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