Attualità - 18 dicembre 2019, 14:34

Parte in Liguria il primo laboratorio nazionale di psicologia del traffico

Un'ora gratis di scuola guida per chi partecipa

Partono oggi i laboratori di psicologia del traffico, una formula innovativa a livello nazionale: frequentarli garantirà un’ora di scuola guida gratuita.

Sono stati presentati questa mattina dagli assessori regionali alla Scuola e Infrastrutture Ilaria Cavo e Giacomo Giampedrone, insieme alle Scuole Guida della Liguria e all’ordine degli psicologi.  Un’iniziativa innovativa nel suo genere, voluta da Regione Liguria (assessorato alla Formazione) nell’ambito del progetto “Insieme per la sicurezza stradale” che verrà realizzato in accordo con l’Unione Nazionale Autoscuole, gli studi di consulenza automobilistica Liguria, la Confederazione Autoscuole riunite e l’Ordine degli Psicologi della Liguria.

Si tratta di due specifici moduli, sotto forma di laboratori che si svolgeranno nella sede di Regione Liguria di via Fieschi 15 (Sala Colombo) durante tutto l’arco del 2020, utilizzando le teorie  della psicologia del traffico, condotti da una psicologa specializzata in tale materia.

Saranno due le tipologie di laboratorio della durata di tre ore ciascuno: per i futuri conducenti di moto e per i futuri conducenti di auto. Ai laboratori hanno già aderito 17 autoscuole liguri che si impegnano ad offrire un’ora di guida gratuita ai giovani che parteciperanno alla formazione proposta da Regione Liguria.

Sono in totale 120 i giovani destinatari, dai 14 ai 30 anni, che frequentano i corsi per acquisire le patenti A o B, che verranno divisi in gruppi di 15 e frequenteranno gli 8 laboratori previsti. Oltre a Genova altri laboratori potranno essere organizzati sul territorio sulla base delle richieste. 

Prima siamo andati nelle scuole a sensibilizzare i ragazzi sul tema della sicurezza stradale con il progetto #imparosicuro – ha spiegato l’assessore regionale alla Scuola e Politiche Giovanili Ilaria Cavo -. Andare ci ha reso consapevoli dell’importanza delle esperienze per i giovani e di come siano determinanti per far loro capire veramente i problemi. Da qui nasce l’idea di uscire fuori dalle classi e coinvolgere tutte le persone che vanno a fare corsi di scuola guida per far loro capire cosa accade al cervello e al conducente nel momento in cui si sottopone a fattori di rischio come: alcol, fumo, uso del cellulare e guida distratta”

Il progetto della Regione Liguria nasce da qui – ha continuato Cavo – ed è mirato a un target giovane, perché è soprattutto tra i giovani neo patentati che si registra il maggior numero di incidenti mortali. Per questo è importante la prevenzione, far crescere i ragazzi nella consapevolezza e lavorare sulla percezione:  i moduli attivati li coinvolgono e vogliono far loro capire che cosa accade a una persona quando una persona  si mette alla guida e entra nel traffico”.  

I laboratori tratteranno i fattori specifici di rischio alla guida dei due mezzi, i fattori psicologici che influenzano la guida al fine di sollecitare una maggiore consapevolezza e comprendere, pertanto, i limiti alla guida, a partire da quelli percettivi, cognitivi ed emotivi per accrescere la protezione. 

Il laboratorio guida sicura nasce nell’ambito della sottoscrizione del protocollo d’intesa con le Autoscuole per portare avanti un impegno sul tema della sicurezza stradale con particolare attenzione ai giovani. Dalle ricerche sull’incidentalità il rischio per i neopatentati di incorrere in  un incidente stradale cresce, nel primo anno di guida, di 33 volte rispetto al rischio di un conducente principiante  e di 4 volte rispetto a un conducente esperto. Inoltre le cause degli incidenti sono attribuibili al 65% a fattori umani e solo al 2% al veicolo.  Tenendo conto che nel 2017 il costo degli incidenti con danni alle persone è stato stimato in Liguria in circa 700 milioni di euro, il 4% sul totale nazionale. 

“Come Regione Liguria e in particolare attraverso il mio assessorato alla Protezione civile – dice l’assessore Giacomo Giampedrone – stiamo facendo formazione a 360°, dopo i temi generali della protezione civile trattati nelle scuole, stiamo passando alla sicurezza stradale affrontando l’argomento in modo specifico e su un target mirato di giovani. L’obiettivo è quello di sviluppare comportamenti di autoprotezione sia verso gli interessati che verso la collettività”.

Redazione


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