- 20 dicembre 2019, 12:00

Acqua: è lei la componente primaria del nostro corpo

Se andiamo ad analizzare quali siano le parti del corpo in cui si distribuisce l’acqua, scopriremmo che il tessuto in cui l’acqua è più abbondante è il nostro cervello

Il corpo umano è composto in media per il 60% di acqua.
Questa percentuale, però, varia con l’avanzare dell’età: da giovani ne
siamo “più ricchi”, ma con il passare degli anni la sua quota si riduce
progressivamente. Si passa così da valori medi del 75-80% nel neonato a valori del 40-50% nell’anziano.

Se andiamo ad analizzare quali siano le parti del corpo in cui si
distribuisce l’acqua, scopriremmo che, contrariamente a quanto si possa
pensare, il tessuto in cui l’acqua è più abbondante è il nostro cervello
(85%), seguito dal sangue (80%), dai muscoli (75%) dalla cute (70%), dal
tessuto connettivo (60%) e dalle ossa (30%).

Questo perché l’acqua è il motore che fa funzionare i processi metabolici
dell’organismo: i tessuti a maggiore attività metabolica, come i muscoli,
sono quelli più ricchi di acqua mentre il tessuto adiposo è quello con il
minor quantitativo di acqua circa il 20%.
I soggetti obesi, quindi, hanno una percentuale di acqua inferiore a quella
delle persone normopeso.
Gli atleti con buona muscolatura, invece, hanno una maggiore percentuale
di acqua poiché i muscoli ne contengono circa il 77%.

Bevande e alimenti forniscono acqua: il fabbisogno di un adulto è di circa
2,5 litri al giorno, di cui circa 350 ml derivano dalle reazioni che
avvengono nell'organismo, mentre il resto deve provenire dalla dieta sotto
forma di cibo (circa 1000 ml), per esempio frutta e verdure, e bevande
(1000-1500 ml).

L’ acqua è un nutriente essenziale per l’organismo, poiché la quantità di
acqua prodotta con il metabolismo (circa 350 ml) non è sufficiente a
coprire il fabbisogno giornaliero.

È coinvolta in una serie di funzioni fondamentali per la nostra vita e
precisamente:
• permette il trasporto dei nutrienti
• regola il bilancio energetico
• ha potere detossinante
• regola la temperatura corporea
• regola l’equilibrio idrico
• favorisce il buon funzionamento dell’apparato gastro-enterico

L’acqua nel corpo trasporta nutrienti e ossigeno dall’intestino e dai
polmoni verso le cellule; viceversa le scorie e l’ossido di carbonio
vengono trasportati mediante l’acqua (sangue e linfa) ai reni, ai polmoni e
alla pelle per essere espulsi, purificando il corpo.
Così facendo circa 6.000 litri di sangue al giorno passano per l’organismo,
di questi 1.600 - 1.800 litri attraverso i reni.
Le arterie, le vene e il sistema linfatico possono pertanto essere considerati
come un gigantesco sistema di trasporto.
L’acqua rappresenta l’elemento nel quale avvengono la maggior parte delle
reazioni chimiche per la produzione di energia.

Una delle funzioni più importanti dell’acqua è certamente quella di
eliminare sostanze nocive, scorie e minerali inorganici, sostanze prodotte
dall’organismo per trasformare gli alimenti e l’ossigeno in nutrizione ed
energia.
Le scorie metaboliche acide vengono eliminate attraverso le urine, le feci,
il sudore ma anche attraverso la respirazione.
Molte vengono trasmesse agli organi escretori attraverso il sangue: gran
parte di questo lavoro viene svolto dal rene che riassorbe il 99% di acqua
ed elimina sostanze di scarto come l’urea, prodotto della demolizione delle
proteine.
A questo proposito bisogna fare attenzione a non assumere troppe proteine
che rischierebbero di sovraccaricare esageratamente di lavoro il rene
incrementando la disidratazione per la notevole richiesta di acqua
necessaria allo smaltimento dell’urea.
Ricordiamoci allora di supportare adeguatamente l’organismo nelle diete
iperproteiche attraverso una corretta idratazione.

La sudorazione è uno degli stratagemmi utilizzati dall’organismo umano
per cercare di mantenere la temperatura corporea sui 37°C e consentire il
funzionamento ottimale della “macchina”.
Basta, però, un innalzamento della temperatura corporea di soli 2° per
vedere ridurre vistosamente la prestazione fisica.
In condizioni ambientali di scarsa ventilazione e tasso di umidità elevato,
la sudorazione si fa più intensa, determinando un’importante dispersione di
acqua e sali.
In queste situazioni ambientali e quando abbiamo la febbre per il ripristino
dell’equilibrio idrico corporeo è più importante idratarsi con acqua e sali
minerali che introdurre cibo che al contrario appesantirebbe la funzionalità
organica attivando la digestione.
La regolazione dell’equilibrio idrico è fondamentale per far funzionare
bene il corpo umano che ha bisogno di poter contare costantemente sulla
presenza di una quantità ben determinata di acqua ed è per questo che il
bilancio idrico deve sempre essere mantenuto in equilibrio.
L’organismo elimina acqua tramite:

• Evaporazione: attraverso la cute (perspiratio insensibilis) e i polmoni
(respirazione), in quantità variabile, sotto il controllo della
termoregolazione
• Feci: in quantità variabile, soggetta a regolazioni
• Urine: in quantità variabile e strettamente controllata; la perdita di
acqua attraverso le urine è importantissima per la regolazione del
bilancio idrico-salino.
L’organismo assume acqua in tre forme:
• Acqua preformata, contenuta negli alimenti in percentuale variabile
• Acqua di ossidazione, che si forma come prodotto finale del
metabolismo ossidativo, che però è quantitativamente minore
• Acqua bevuta, la percentuale di acqua di cui l’organismo può
regolare l’assunzione, attraverso lo stimolo della sete

Quando il bilancio idrico si fa negativo si parla di disidratazione,
letteralmente cattiva idratazione.
Possono risultare gravi per l’organismo umano bilanci anche
moderatamente negativi di acqua.
Una diminuzione del 2% dell’acqua totale corporea è già in grado di
alterare la termoregolazione e influire negativamente sul volume
plasmatico, rendendo il sangue più viscoso e limitando l’attività e le
capacità fisiche del soggetto con una diminuzione del 5% si hanno crampi;
Le cause di disidratazione:

• L’esposizione ad un clima secco e ventilato, non necessariamente
caldo; anche alle basse temperature, infatti, la disidratazione è
notevole basti pensare che ad esempio il freddo stimola
l’eliminazione di acqua con le urine. Inoltre, in montagna, viene
eliminata più acqua con la respirazione, poiché la tensione di vapore
dell’aria espirata è più alta di quella ambientale
• L’esercizio intenso e prolungato
• Gli episodi ripetuti di vomito e diarrea abbondanti (in caso di colera
la morte dell’individuo sopraggiunge proprio a causa delle notevoli
perdite idriche legate ad un’inarrestabile diarrea)
• Una forte emorragia ed ustioni
• Un’assunzione insufficiente di liquidi

Le conseguenze della disidratazione (% rispetto al peso corporeo)
Insorgenza del senso di sete - 0,5%
Alterazione della regolazione e del volume plasmatico - 2%
Crampi muscolari - 5%
Allucinazione, perdita di coscienza - 7%
Incompatibilità con la vita - 20%

Come principio di carattere generale, si può affermare che una corretta
idratazione è fondamentale per il naturale svolgimento delle reazioni
biochimiche e dei processi fisiologici che ci assicurano la vita.
Bere adeguatamente, quindi, è una strategia importante per prevenire
diverse malattie e disturbi. Non esiste funzione nel nostro organismo che
non richieda la presenza di acqua.
La maggior parte delle persone, però, non beve abbastanza perché non sa
quanto sia importante il ricambio dell’acqua e non conosce gli straordinari
effetti che questo elemento può avere sul nostro benessere.

Quando si beve non solo ci si disseta, ma si assumono elementi importanti
(oligoelementi come calcio, sodio, ferro, magnesio, zolfo, bicarbonato,
fluoro) che a seconda della tipologia e della concentrazione possono
soddisfare le diverse esigenze di benessere psico-fisico.
250 ml d’acqua l’ora (esclusi i pasti dove l’apporto idrico è garantito dagli
alimenti) rappresenta la modalità di corretta assunzione dell’acqua affinché
possa esser assorbita e utilizzata dall’organismo in modo adeguato.

Per contattare Silvia Aracari: silvia.arcari73@gmail.com

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Silvia Arcari