- 17 gennaio 2020, 18:00

Comitati di pendolari e rapporti con istituzioni e aziende ferroviarie: i 'T.T.'

Scopriamo i Tavoli Tecnici cui partecipano i comitati dei pendolari. Soprattutto della linea Genova-Milano

In Italia far valere le ragioni dei cittadini che utilizzano servizi di pubblica utilità, a qualunque settore essi appartengano, non è semplice, anzi! Anche se negli anni è decisamente cresciuta l’attenzione, sia delle istituzioni pubbliche, locali e nazionali, sia delle aziende che gestiscono i vari servizi per gli utenti, anche grazie all’operato e alle iniziative delle varie associazioni a difesa dei consumatori, è indiscutibile che resta sempre tutt’altro che scontato che i diritti del cittadino-utente siano adeguatamente tutelati.

Certamente nel nostro Paese è aumentata nel tempo la sensibilità sui temi del trasporto pubblico, su rotaia e su gomma, da parte della classe politica anche se va detto che questa accresciuta attenzione su tali temi così socialmente rilevanti e delicati spesso è determinata non tanto da un’autentica e sincera volontà di tutelare i diritti della cittadinanza, quanto da ragioni di opportunità strategica-elettorale (quanti esponenti politici sono effettivamente nella condizione di doversi servire abitualmente del trasporto pubblico?). Per non dire del fatto che tale attenzione da parte della classe politica assume connotati decisamente più marcati allorquando sono i media che puntano i fari su certi aspetti assai critici dei trasporti pubblici, soprattutto a seguito di vicende drammatiche come quella del ponte Morandi e comunque di situazioni assai problematiche quali quelle accadute più recentemente sui viadotti autostradali liguri.

Fatta questa considerazione introduttiva di carattere generale, intendo in questa sede focalizzare la mia attenzione sul settore dei trasporti ferroviari e quindi soprattutto sulle quelle ampie fasce di utenti che devono necessariamente, per le loro esigenze lavorative, fruire dei mezzi di trasporto su rotaia. In questo settore sono molti i comitati e le associazioni di pendolari che in Italia, da anni ormai, si relazionano costantemente con le aziende ferroviarie e con le istituzioni locali (Regioni in particolare) sottoponendo alla attenzione dei loro interlocutori le criticità che riguardano non poche tratte del nostro sistema ferroviario e formulando, altresì, le richieste dell’utenza che essi rappresentano. Qui in Liguria ne contiamo almeno cinque, che sono diversamente strutturati e, soprattutto, indirizzati su linee strategiche significativamente differenziate tra di loro: il che è anche naturale e logico se consideriamo che le tratte che ineriscono la nostra Regione sono invero non molte ma evidentemente collocate su un’area geografica molto ristretta e quindi con possibili conflitti di tracciato e di orario. E proprio questa caratteristica fa sì che le esigenze di chi utilizza una certa tratta non si concilino facilmente con quelle utilizzate da altri pendolari: in questi anni di esperienza nel Comitato “Genova-Milano Newsletter ho potuto constatare di persona come i rapporti tra i vari comitati di pendolari non sono sempre improntati alla ragionevole condivisione di quelle esigenze e problematicità che dovrebbero in effetti accomunare tutti ma si tende, come si suol dire, a “coltivare il proprio orticello”. In tal senso bisogna riconoscere che il compito dell’Assessorato ai Trasporti della Regione Liguria non è affatto semplice anche se certamente in alcune circostanze – qui, lo puntualizzo opportunamente, a prescindere dalla coalizione politica a capo della Giunta – alcune delle scelte adottate non si sono rivelate sempre del tutto adeguate. In particolare trovo che siano utili gli incontri che si tengono periodicamente presso gli uffici della Regione o anche in altre location e che, su input dell’Assessorato, vedono la partecipazione delle aziende ferroviarie da un lato e dei vari comitati pendolari dall’altro. In queste occasioni infatti ci si confronta in maniera molto diretta, provando ad individuare le possibili soluzioni per i problemi che riguardano le linee ferroviarie utilizzate da noi pendolari-abbonati. Se è indiscutibile che i report e le analisi statistiche effettuati periodicamente dal nostro Comitato così come dagli altri comitati ed indirizzati via mail alle Istituzioni locali e alle aziende ferroviarie sono un canale comunicativo essenziale per esaminare le tematiche del trasporto passeggeri (bisogna pur sempre fare i conti con i dati statistici al di là dei buoni propositi e degli slogan), è altresì vero che guardarsi negli occhi e dialogare in modo molto franco e sincero, sempre con le necessarie ragionevolezza ed educazione, può consentire di ottenere dei risultati concreti.

Ora qualcuno potrebbe chiedermi: “Ma cosa sono i T.T del titolo?” Potrei rispondere, a mo’ di battuta, ma nemmeno troppo, dicendo che esso potrebbe essere l’acronimo dell’espressione cui facciamo ricorso talvolta il mio “socio” di Comitato ed io, ossia “Tentiamole Tutte!”: in particolare faccio riferimento alle non rare circostanze nelle quali, a fronte della persistenza delle problematicità sulla tratta Genova-Milano, abbiamo condiviso l’opportunità di elaborare delle soluzioni di intervento alternative rispetto ai piani definiti dalle aziende ferroviarie e, come tali, innovative rispetto agli standard comuni. A titolo esemplificativo cito la proposta del nostro Comitato e di Assoutenti che presentammo lo scorso ottobre all’Assessore ai trasporti della Regione Liguria il quale – scrivendo a Trenitalia e al Ministero delle Infrastrutture - appoggiò l’idea di collegare, nelle ore di punta pendolari, Genova e Milano con due coppie di Regionali Veloci (da noi denominati “Regio Fast”) senza fermate intermedie, al posto di altrettanti Intercity, che, finanziati dal Governo, viaggiano senza sorveglianza di prestazione.

Tornando al titolo della odierna puntata i “T.T.” in realtà non sono altro che i Tavoli Tecnici monotematici ossia i sempre più frequenti incontri, promossi dall’Assessorato ai Trasporti della Regione Liguria e che vedono la partecipazione dei vertici di Trenitalia e di Rfi nonché del nostro Comitato, incentrati esclusivamente sulle tematiche e sulle criticità della linea Genova-Milano. Pur ritenendo doveroso da parte sia delle Istituzioni pubbliche che delle aziende ferroviarie prestare la massima attenzione su tutte le tratte maggiormente utilizzate dai pendolari italiani, trovo comunque decisamente apprezzabile la crescente attenzione che viene data alla tratta che noi percorriamo quotidianamente. Innanzitutto perché, come da me evidenziato in precedenti puntate del blog (es: quella del 13 gennaio scorso “2020: nuovi orizzonti sui binari” o anche quella del 6 dicembre 2019 “Lascia o raddoppia? Quadruplica!”), la tratta ferroviaria Genova-Milano ha sue fisiologiche complessità se solo pensiamo che essa si sovrappone con altre tratte frequentate da molti altri pendolari (del basso Piemonte e della provincia pavese), determinando più che mai la necessità che vengano realizzate al più presto le infrastrutture essenziali (“Terzo Valico” “Quadruplicamento” dei binari tra Tortona, Voghera, Pavia e Milano) per rendere i trasporti (passeggeri e merci) decisamente più performanti. E poi perché, in una fase delicatissima e molto critica come quella che sta vivendo attualmente il sistema dei trasporti autostradali della Liguria, è indispensabile che il trasporto su rotaia diventi concretamente ed in tempi ragionevolmente brevi una valida alternativa a quello su gomma.

Non nascondo peraltro – e chi mi conosce immagina perfettamente quanto ciò che sto per dire sia coerente con il mio carattere e con il mio modo di relazionarmi col prossimo – che questi Tavoli Tecnici, nei quali si dibattono temi assolutamente importanti che vanno trattati con la massima serietà e con il doveroso scrupolo, offrono all’Egomet persona spunti di riflessione interessanti sui vari caratteri umani e, perché no, propongono situazioni che possono strappare un sorriso. Ho ancora impresso nella memoria il mio ingresso al Tavolo Tecnico che si tenne alla Stazione Centrale di Milano il 7 febbraio 2019. Alla vigilia credevo che sarei stato semplicemente uno “spettatore” dell’evento i cui partecipanti principali erano, tra gli altri, l’Amministratore Delegato di Trenitalia, i dirigenti aziendali di Rfi nonché l’Assessore ai Trasporti della Regione Liguria, ma una volta entrato in questa grande sala riunioni mi ritrovai al centro dell’attenzione di tutti i numerosi presenti, già assisi ai loro posti. Dopo un mio iniziale imbarazzo in puro stile “fantozziano” mi sedetti e, dopo le rituali presentazioni, mi fu data la parola. Cominciai così ad esporre articolatamente le considerazioni e le valutazioni che il nostro Comitato aveva riportato in un documento di analisi molto dettagliato sull’andamento (decisamente negativo) del trasporto passeggeri sulla Genova-Milano nel corso del 2018; alcuni minuti dopo si aprì un confronto molto franco ma decisamente costruttivo con i vari esponenti aziendali presenti che a tutt’oggi prosegue sia con ulteriori Tavoli Tecnici sia con comunicazioni ed interlocuzioni tramite mail.

 

The Voice: Allora possiamo dire che questi Tavoli Tecnici, oltre che utili, sono anche interessanti?

Egomet: Certamente. A mio avviso è importante non crearsi troppe aspettative ma parteciparvi con convinzione e con spirito propositivo.

The Voice: Mi scusi Egomet ma sbaglio o l’acronimo T.T. può riferirsi anche alla Carta “Tutto Treno” che consente agli abbonati regionali di utilizzare anche i treni di “gran classe”- qui cito lei, naturalmente -  ossia gli InterCity ?

Egomet: Esatto, è così. Ma le dirò che l’acronimo T.T., soprattutto a conclusione di certe giornate, sintetizza perfettamente anche lo stato d’animo di noi pendolari.

The Voice: Ovvero?

Egomet: Troppo Treno!

Egomet