Attualità - 20 gennaio 2020, 16:00

Accademia della Marina Mercantile di Genova: compie 15 anni l'eccellenza nazionale e internazionale

L'Accademia della Marina Mercantile oltre ad avere sede a Genova, Arenzano e Lavagna, ha una sezione internazionale per la formazione delle capitanerie di porto e le guardie costiere estere (VIDEO)

Ha appena compiuto 15 anni, è diretta da Paola Vidotto, ed è la principale Accademia della Marina Mercantile d’Italia. Infatti, quella di Genova (fondata nel 2005) con le altre due sedi ad Arenzano e Lavagna, è un’autentica eccellenza, locale e nazionale, cui si iscrivono mediamente mille allievi all'anno, di cui circa 500 come Ufficiali di coperta e di macchina, e dei quali si è tenuto di recente il Graduation Day, cioè la cerimonia di consegna degli attestati e dei gradi da parte dell’Ammiraglio Nicola Carlone.

“La nostra utenza, se guardiamo agli ufficiali è prevalentemente maschile – spiega Paola Vidotto –, mentre le ragazze costituiscono circa il 2% della sezione di macchina e il 4% della sezione coperta. Invece se guardiamo a tutto il personale, dalle hostess ai pasticceri, dai commissari di bordo ai mutimedia technician e a chi si specializza in cantieristica, logistica e settore ferroviario, la percentuale femminile aumenta, fino a costituire il 30% del totale”.

Non bisogna dimenticare, infatti, che la presenza delle ragazze è in costante aumento da quando l’Accademia è stata fondata ad oggi, e che costituisce un valore aggiunto. “Le allieve nelle nostre classi non si sentono discriminate – spiega Vidotto, che alle spalle ha una lunga esperienza in ambito sociale come direttore di comunità di recupero per donne –. Il problema della differenza di genere è prettamente culturale e ritengo si debba affrontare a livello di pensiero,  come faccio nel laboratorio narrativo, che non è altro che lavorare sulle idee per eliminare i pregiudizi”. Tanto che dal laboratorio sono nati anche dei cortometraggi sia sulla differenza di genere sia su quella che è la vita in mare.

 

È bene ricordare, inoltre, che il 90% dei giovani che si diploma in Accademia trova un’occupazione. Questo grazie al fatto che si tratta di un Its, Istituto tecnico superiore, che si può frequentare dopo il diploma: “Quando si esce dall’Accademia si consegue un diploma rilasciato dal Miur, che dal punto di vista delle qualifiche europee è sullo stesso livello della laurea triennale. Questa tipologia di corsi nasce con lo scopo di formare tecnici specializzati e condurli direttamente al lavoro”. Infatti non è un caso che la metà del personale docente debba provenire dalle aziende stesse, anche perché un Its nasce dai bisogni produttivi del territorio, in questo caso porto e navi, “per cui le aziende stesse indicano di quali figure professionali hanno bisogno e assumono almeno il 75% degli allievi: è un vincolo all’occupazione”.

Inoltre grazie al Fondo Sociale Europeo l’Accademia tiene corsi anche più brevi, per formare professionalità specifiche come fotografi o cuochi, che sulle navi sono sempre richiesti: “anche questi portano a occupazione certa”. Perché alle spalle ci sono compagnie navali come Costa, Carnival, Msc, Silver Sea, Gnv, Messina e tutte le compagnie di carico e di offshore, che lavorano con l’Accademia della Marina Mercantile per produrre occupazione: “un’unione tre privato e pubblico che porta al successo”.

Naturalmente l’Accademia effettua una selezione nazionale tra gli aspiranti allievi, che devono sostenere un esame costituito da una prova scritta, una prova tecnica, una d’inglese e il colloquio orale.

Attualmente gli studenti, che provengono da tutta Italia, da Trieste a Palermo, sono suddivisi tra la sede di Genova, che ne ospita 500, quella di Arenzano, che ne ospita 300, e quella di Lavagna. “Tutti indossano la divisa, perché crediamo nel rigore e nel riportare in campo valori che, pur sembrando fuori moda, come gentilezza, rispetto ed educazione, in realtà hanno molta importanza”.

Infine va sottolineato che esiste anche la sezione internazionale dell’Accademia della Marina Mercantile di Genova, che ha come obiettivo la formazione delle Capitanerie di porto e delle Guardie costiere di diversi Paesi, specialmente di quelli in via di sviluppo, dell’Africa e dell’Asia orientale, e che, conclude Paola Vidotto, “consente di portare all’estero il nostro know how formativo, grazie al supporto del Ministero degli Esteri”.

 

Medea Garrone