Eventi - 27 gennaio 2020, 12:42

La Tela di Sonia a Genova: le memorie della maestra ebrea saranno presentate a scuola con i suoi studenti

Il libro di Istituto Toscano della Resistenza e CDSE il 31 gennaio anche al Castello di Nervi

La tela di Sonia, le memorie di una giovane maestra ebrea nata a Firenze che aveva vent’anni nel 1938, sbarca a Genova. Qui Sonia Oberdorfer, scomparsa quasi centenaria nel 2019, ha vissuto dopo la guerra, dagli anni Cinquanta in poi, insegnando a generazioni di bambini, con metodi innovativi e con grande passione, e diventando grande amica di Emanuele Luzzati. E proprio grazie ad alcune sue allieve di allora, in particolare Nicoletta Spadini, che due anni fa lessero sui giornali della pubblicazione del libro e arrivarono appositamente a Firenze da Genova per incontrare gli autori, adesso anche la città ligure rende omaggio alla maestra.

Venerdì 31 gennaio L’Anpi di Genova Nervi, insieme alla Fondazione Cdse e all’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’età contemporanea, organizza un doppio evento - a cura delle autrici del libro Marta Baiardi, Alessia Cecconi e Silvia Sorri - dal titolo La tela di Sonia, Affetti, Famiglie, arte nelle memorie di una maestra ebrea. Alle 10.30 a Genova Quinto, nella scuola media Clelia Durazzo, la presentazione del libro e l’incontro dei suoi studenti con le curatrici e alle 18 al Castello di Nervi (passeggiata Anita Garibaldi 32) la presentazione per il pubblico con le curatrici del volume e Nicoletta Spadini.

“Sono arrivata nella classe della maestra Oberdorfer in quarta elementare. Aveva un modo d’insegnare ispirato alla responsabilità nella libertà. Ognuno di noi ad esempio poteva scegliere se prendersi del tempo per lavorare sulle proprie debolezze e ci faceva studiare il teatro. Ricordo Brecht e le sue poesie mandate a memoria sulla desolazione della guerra. Raramente parlava delle persecuzioni subite dagli ebrei, mai con spirito di vendetta o vittimismo, il suo era semplicemente un ripudio della guerra, e questo ho tentato di insegnare ai miei tre figli e ai sei nipoti”, racconta Nicoletta Spadini.

Le memorie di Sonia, pubblicate per i tipi di Giuntina editore nel 2017 da Fondazione CDSE e Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'Età contemporanea, svelano quale violento impatto abbiano prodotto sulla vita e sul mondo degli ebrei fiorentini e toscani di allora le leggi razziali prima e la persecuzione nazista e fascista poi. Sonia e la sorella vengono allontanate dalla scuola in cui insegnano e il padre perde il lavoro alle Ferrovie, gli amici li abbandonano, molti di loro sono fascisti militanti. È una storia di affetti quotidiani ed eventi epocali, guerre e persecuzioni, in cui compaiono anche personalità del mondo culturale e artistico, che si incontrano nelle pagine dattiloscritte dall’insegnante, che con la sua famiglia riesce fortunosamente a scampare la deportazione. Anche lo zio Giorgio Castelfranco, storico dell’arte, viene cacciato dalla direzione delle collezioni di Palazzo Pitti, i cugini Giovanna e Paolo Castelfranco da un giorno all’altro partono per la Svizzera e poi per gli Stati Uniti. Si salveranno grazie alla vendita della preziosa e ineguagliabile collezione dei De Chirico di famiglia (l’artista è stato un grandissimo amico di Giorgio Castelfranco).

Redazione