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Politica | 11 febbraio 2020, 14:48

Il PCI - Federazione della Liguria: "Facciamo chiarezza sulle Foibe"

Il PCI: "La storia non si cancella, non si racconta a metà, non si riscrive a proprio uso e consumo"

Il PCI - Federazione della Liguria: "Facciamo chiarezza sulle Foibe"

La Federazione della Liguria del Partito Comunista Italiano torna sullo "spinoso" tema delle Foibe.

Dichiara il PCI Ligure: "Su media e su social network sono sempre più diffuse falsità e strumentalizzazioni sull’argomento foibe nel tentativo di uno squallido revisionismo su cui è bene fare chiarezza. 

Da ormai diversi anni, infatti, nel nostro Paese, la data del 10 Febbraio è celebrata come il “giorno del ricordo” delle “vittime delle foibe” e dell’esodo, stabilendo così un’artificiosa e scorretta relazione di causa ed effetto tra i due fenomeni. Dal testo della legge che istituisce questa “solennità” (Legge n°92 del 30 marzo 2004), emerge chiaramente la volontà, oggi sancita con legge dello Stato, di riabilitare e celebrare come martiri alcune centinaia di nazifascisti della RSI o alle dirette dipendenze del TerzoReich, giustiziati dai partigiani jugoslavi i cui corpi vennero gettati nelle cavità carsiche definite “foibe”, pratica già in uso nei decenni precedenti e non riconducibile ad alcun genocidio anti-italiano propagandato dai revisionisti politici della storia. 

Non è un caso che le forze reazionarie e neofasciste abbiano tentato di inserire il “giorno del ricordo”, quale giornata dell’orgoglio fascista, in un più ampio progetto di equiparazione dei morti nazifascisti ai Caduti della Guerra di Liberazione, quella Resistenza che conquistò in Italia la libertà, la Costituzione, la democrazia. La propaganda viene portata avanti al grido di “sono tutti morti italiani”: in realtà i nazifascisti non sono e non saranno mai né vittime né martiri e noi, antifascisti, ci guardiamo bene dall'onorarli. 

Riguardo la vicenda dei cosiddetti "esuli'' istriani e giuliano-dalmati, è bene ricordare che si trattava, in gran parte, di anticomunisti, fascisti, spie, traditori, delatori, collaborazionisti e personaggi compromessi con gli oppressori nazi-fascisti, protagonisti di una storia macchiata col sangue di milioni di morti che deve rimanere scolpita nella menti e nei cuori e deve servire da monito, specie per le giovani generazioni, affinché tengano ben alta la bandiera dell'antifascismo.

Una storia legata a doppio filo col #fascismo e gli efferati crimini di guerra e stragi di civili commessi dagli aggressori nazi-fascisti nella ex Jugoslavia dal 1941 al 1943. Conseguenza inevitabile della politica estera imperialista e aggressiva e della feroce oppressione condotta dall'Italia nei confronti del nascente Stato dei serbi-croati e sloveni e successivamente contro la rilevante minoranza slava (sloveni e croati) che si trovò forzatamente inclusa nei confini del regno d'Italia. 

Purtroppo è più facile veicolare bufale scrivendole in coda ad un film o su libri di chiaro stampo revisionista che diffondere informazioni tramite libri storici seri, che vengono tacciati di “negazionismo” dagli stessi propagandisti di bassa lega che diffondono falsità erigendosi a paladini di una verità che non esiste. 

La vicenda delle foibe, con numeri ben diversi da quelli falsamente propagandati, è la chiara conseguenza di una feroce aggressione italiana e non possiamo permettere si continui ad oscurare questo incontrovertibile fatto storico su cui, come Partito Comunista Italiano, cercheremo di fare chiarezza organizzando iniziative dedicate che contribuiscano a ristabilire la verità storica contro i continui tentativi di revisionismo in atto. 

La storia non si cancella, non si racconta a metà e non si riscrive a proprio uso e consumo con dei disegni di legge e con delle ridicole iniziative alla ricerca di consenso".

Comunicato stampa


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