Attualità - 13 maggio 2020, 14:19

Mascherine e guanti nelle aiuole: l’inciviltà corre a mille sulla Fascia di rispetto di Pra’

Sono passati pochi giorni dall’avvio della fase 2 ma la questione ambientale è già esplosa, Lorella Fontana rivolge un’interrogazione a sindaco ed assessori: “Studiare metodi di contrasto” e Legambiente propone un'apposita campagna

La plastica pare proprio essere un ‘mostro’ di cui non ci si riesce a liberare: per anni sono state avviate, a livello mondiale e con buone risposte pure sui rispettivi territori, campagne giuste e sacrosante all’insegna del motto ‘plastic free’ e c’è da dire che qualche passo avanti in questa direzione era pure stato compiuto. Ora però rischia di tornare tutto al passato a causa dell’emergenza legata al coronavirus: si parla tantissimo di plexiglass nei ristoranti, mentre nei locali e negli esercizi commerciali sono già stati collocati di fronte alle casse. E poi c’è tutto il tema dei guanti in lattice e del materiale classificato alla voce ‘dispositivi di protezione individuale’ che contiene, per l’appunto, anche elementi in plastica.

Torna vivo e di stretta attualità il tema dello smaltimento e, di pari passo, torna attuale l’inciviltà di molti, che abbandonano mascherine, guanti e quant’altro senza il minimo rispetto per l’ambiente. Non si tratta di fare la raccolta differenziata o meno, perché in molti casi non si fa neppure la fatica di conferire ciò che non serve o che non si utilizza più dentro un apposito cestino. La situazione è stata raccontata nei giorni scorsi da ‘La voce di Genova’: ci si torna perché le immagini della Fascia di rispetto di Pra’ sono piuttosto eloquenti, talmente eloquenti che hanno suscitato un’iniziativa consiliare. Nei giorni scorsi la capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Lorella Fontana, ha preso carta e penna ed ha inviato, con richiesta di risposta scritta, un’interrogazione in merito al sindaco Marco Bucci e, per suo conto, all’assessore comunale all’Ambiente Matteo Campora.

Secondo Fontana, “specie nelle aree adibite a spazi verdi, si sta compiendo in queste settimane l’ennesima prova di inciviltà di taluni. Se prima il problema erano solo le deiezioni canine abbandonate da distratti e irrispettosi proprietari di amici a quattro zampe, ora sorge quello dell’abbandono, sui prati di spazi verdi e giardini pubblici, ma in taluni punti anche lungo i marciapiedi, di mascherine chirurgiche e guanti usa-e-getta: un gesto a dir poco certamente più pericoloso sul piano sanitario di un bisogno canino”. La capogruppo della Lega a palazzo Tursi porta l’esempio del Ponente genovese: “A Ponente la Fascia di rispetto di Pra’ è uno degli spazi all’aperto più frequentati e, come si evince da alcune foto allegate, la situazione di abbandono di dpi crea un allarmante degrado. Per questo, chiedo al sindaco e agli assessori competenti se, al di là dall’esigenza di aumentare il passaggio degli operatori Amiu per la pulizia, non solo per la zona suindicata ma anche verificandone l’esigenza in altre zone cittadine che presentano zone simili nevralgiche sotto questo aspetto, ci siano delle misure da poter mettere in campo: dalla presenza di contenitori ad hoc all’ipotesi di modificare i divieti nel regolamento di polizia locale con relative adeguate sanzioni, all’ipotizzare presenza di guardie del verde o volontari di Protezione civile, magari iniziando in forma sperimentale nelle giornate di maggior affluenza, che possano tutelare le aree evitando che le zone verdi delle delegazioni si trasformino, vista la necessità dell’uso dei Dpi, in ricettacolo di tali strumenti e mettendo a rischio la salute di tutti”.

Sul tema si è mossa anche Legambiente, che sta pensando di avviare una campagna di comunicazione apposita: “Ci arrivano le prime segnalazioni di abbandoni per strada e nelle vicinanze di alcuni supermercati di guanti e di mascherine chirurgiche monouso, - dicono dall’associazione - in questa fase 2 ormai avviata, facciamo nuovamente appello al senso civico e alla responsabilità dei cittadini, ma soprattutto è importante far partire una campagna di informazione e sensibilizzazione seguendo le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità (Iss), dove viene specificato come smaltire i presidi anti infezione quali mascherine e guanti”. “Questi articoli - aggiunge Legambiente - sono tutti da conferire nella raccolta indifferenziata. È bene avvolgere questi rifiuti in due o tre sacchetti, per essere sicuri che niente fuoriesca, e chiuderli bene. Per chiudere il sacchetto è bene usare dei guanti monouso, che poi andranno in un altro sacchetto che andrà sempre nella raccolta indifferenziata. Ricordiamo che i dispositivi sanitari sono molto resistenti e potrebbero durare nell’ambiente decine di anni, come accade per le buste di plastica più spesse o i flaconi di liquidi più resistenti.

Responsabilizzare e informare i cittadini per combattere maleducazione e inciviltà è fondamentale, soprattutto per evitare di ritrovarci in autunno, quando riprenderemo le nostre campagne ambientali, a dover liberare piazze, strade e giardini da tanti guanti e mascherine oltre ai soliti rifiuti in plastica”. E di fare un netto e assai controproducente salto all’indietro.

Alberto Bruzzone


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