Politica - 27 maggio 2020, 11:13

Recovery Fund, oggi la proposta della Commissione Europea. Conte: "Italia, è il momento di alzare la testa"

In sette punti il premier elenca i temi su cui si concentrerà l'azione di governo nel prossimo futuro. Dalla digitalizzazione, agli investimenti pubblici fino alle tanto invocate riforme fiscale, giudiziaria e dell'istruzione

Recovery Fund, oggi la proposta della Commissione Europea. Conte: "Italia, è il momento di alzare la testa"

Li ha definiti "giorni importanti" il premier Giuseppe Conte quelli che sta attraversando non solo l'Itala, ma l'Europa intera.

Con un post sul proprio canale social il Primo Ministro ha infatti annunciato uno dei passi più attesi nel quadro generale di crisi scatenato dalla pandemia: "Il piano di intervento europeo sta assumendo la sua fisionomia definitiva. Oggi la Commissione europea annuncerà la sua proposta di Recovery Plan".

Un appuntamento atteso da un'Italia che "deve farsi trovare pronta all'appuntamento. Deve programmare la propria ripresa e utilizzare i fondi europei che verranno messi a disposizione varando un 'piano strategico' che ponga le basi di un nuovo patto tra le forze produttive e le forze sociali del nostro Paese. Questo è il momento per alzare la testa e volgere il nostro sguardo al futuro. Abbracciando questa prospettiva, con coraggio e visione, trasformeremo questa crisi in opportunità".

"Ci sono alcune azioni fondamentali per recuperare il divario di crescita economica e produttività, nei confronti degli altri Paesi europei, che ci ha caratterizzato soprattutto negli ultimi vent'anni" ha quindi spiegato il premier Conte. Azioni elencate in sette punti, dalla digitalizzazione, la cui mai è stata chiara quanto negli ultimi mesi, fino alle tanto invocate riforme fiscale, giudiziaria e dell'istruzione.

"Siamo al lavoro per la modernizzazione del Paese - annuncia il premier -. Introdurremo incentivi alla digitalizzazione, ai pagamenti elettronici e all'innovazione. Dobbiamo sollecitare la diffusione della identità digitale, rafforzare l'interconnessione delle banche dati pubbliche e approvare un programma per realizzare al più presto la banda larga in tutto il Paese. L'emergenza che stiamo vivendo ci ha imposto lo smart working e la didattica a distanza quando non eravamo affatto preparati. Dobbiamo trarre il positivo di questa esperienza e varare un complessivo piano che ci aiuti a colmare il divario digitale facendo in modo che l'accesso alle nuove tecnologie sia alla portata di tutte le comunità territoriali e di tutte le tasche".

In due punto poi lo sguardo sul rilancio economico e l'intenzione di investire: "Dobbiamo moltiplicare gli strumenti utili a rafforzare la capitalizzazione e il consolidamento delle imprese, anche al fine di sostenere l'attività delle filiere produttive nella fase di ripresa, con particolare riguardo a quelle in maggiore sofferenza. Dobbiamo favorire le innovazioni da parte delle start up e rilanciare misure già introdotte con successo come ACE e Impresa 4.0, rendendole strutturali".

"Occorrono una decisa azione di rilancio degli investimenti pubblici e privati - continua Conte - e una drastica riduzione della burocrazia. Potremo utilizzare le risorse europee per realizzare le infrastrutture strategiche del Paese, a partire dalle grandi reti telematiche, idriche ed energetiche. Le opere pubbliche vanno sbloccate anche per mezzo di un intervento normativo a carattere temporaneo, su cui il governo sta già lavorando. Avremo cura di salvaguardare i presidi di legalità e i controlli, per contrastare gli appetiti delle organizzazioni criminali, ma dovremo accelerare le procedure e gli iter autorizzativi. Introdurremo misure che valgano a realizzare una rivoluzione culturale nella pubblica amministrazione. I funzionari pubblici, pur in un'ottica di rigore e trasparenza, devono essere incentivati ad assumersi le rispettive responsabilità. Faremo in modo di evitare che sui funzionari onesti gravi eccessiva incertezza giuridica, ad esempio circoscrivendo più puntualmente il reato di abuso d'ufficio e la medesima responsabilità erariale".

Non manca poi un riferimento ad un tema centrale nelle discussioni degli ultimi anni: "Occorre una graduale ma decisa transizione verso un'economia sostenibile, legata al green deal europeo, che nel caso del nostro Paese si deve assodare a nuove forme di tutela e promozione del territorio e del patrimonio paesaggistico e culturale. La transizione energetica rimane una priorità italiana ed europea: forse troveremo un vaccino per il virus ma sicuramente non ce n'è uno per il cambiamento climatico".

Spazio poi, negli ultimi tre punti alle riforme tanto attese, a cominciare da quella dell'istruzione: "Dobbiamo puntare su un grande investimento per il diritto allo studio e per l'innovazione dell'offerta formativa, affinché l'Italia sia tra i primi posti in Europa per giovani con titoli di studio universitario. Questi interventi vanno collegati a un grande piano di ricerca pubblico/privato sulle sfide del futuro: tecnologie digitali, transizione ecologica, medicina personalizzata, inclusione e benessere sociale, per rilanciare la competitività del nostro sistema economico-sociale e creare nuova impresa con start up e spin-off".

"È necessario abbreviare i tempi della giustizia penale e della giustizia civile - ha poi proseguito il premier -. Il codice civile è stato varato nel 1942 e ha attraversato tutti questi anni senza una riforma organica. Tutti e tre questi progetti di riforma sono ora in Parlamento. Invito i gruppi parlamentari a confrontarsi con la massima speditezza. Possiamo migliorare il diritto societario introducendo modelli di governance più snelli ed efficienti, che potranno rendere più competitivo il nostro ordinamento giuridico e potranno attirare più facilmente investitori italiani ed esteri".

Infine spazio all'aspetto fiscale, che mai come nel prossimo futuro può essere determinante per il prosieguo della vita commerciale del Paese: "Introdurremo una seria riforma fiscale. Non possiamo più permetterci un fisco iniquo e inefficiente. L'attuale disciplina fiscale è un dedalo inestricabile. Sono cinquant'anni che non si interviene più con una riforma organica, ma ci si affida a interventi che operano sovrapposizioni e stratificazioni. Dobbiamo avere il coraggio di riordinare il sistema delle deduzioni e delle detrazioni: l'equità e la progressività del sistema tributario passano anche da questo intervento. Dobbiamo fare pulizia, distinguendo i debiti recuperabili da quelli che non lo sono e rendere più trasparente la giustizia tributaria. Queste azioni costituiranno la struttura portante del nostro Recovery plan" ha quindi concluso.

Redazione


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