Politica - 26 giugno 2020, 13:56

Commissione regionale d’inchiesta covid, Ardenti (Lega): “La Liguria s’è mobilitata subito nonostante i ritardi e l’impreparazione del governo”

"Un grande plauso all’Evangelico di Genova Voltri che su indicazioni di Alisa è stato il primo a reagire alla difficile situazione"

“Ha avuto luogo la prima riunione della commissione regionale d’inchiesta sulla situazione covid: in sostanza è emerso che nella fase 1 la Liguria s’è mobilitata subito compatibilmente all’ondata di contagi e nonostante i ritardi e l’impreparazione del governo; in tal senso non finiremo mai di ringraziare tutti i nostri operatori sanitari”: a dirlo è il vicecapogruppo regionale della Lega e membro della commissione Paolo Ardenti.

“Le regioni italiane - spiega Ardenti - sono in attesa del nuovo piano pandemico nazionale per poter declinare quelli regionali: occorrono però dei fondi che finora non sono stati messi a disposizione dal governo. In commissione è poi emerso che mediamente in Liguria durante la fase 1 dell’emergenza sanitaria il consumo di dispositivi di protezione individuale alla settimana è stato tanto quanto ne era stato consumato nei dosici mesi precedenti; inoltre è stato evidenziato che il 12 febbraio era stata correttamente creata subito la task force regionale covid come da indicazioni ministeriali”.

“Tuttavia – aggiunge Ardenti – i responsabili del Cdc europeo avevano dichiarato che il rischio era basso/moderato e i vertici dell’Oms e del ministero della Sanità non avevano dato allarmi differenti, nonostante ciò la Liguria s’era mobilitata in modo tempestivo; in tal senso vorrei fare un grande plauso all’Evangelico di Genova Voltri che su indicazioni di Alisa è stato il primo a reagire alla difficile situazione dando un valido supporto anche alle Asl territoriali e facendo così guadagnare tempo prezioso nell’organizzazione della battaglia contro il virus. Un supporto importante era stato dato anche alle navi ferme in quarantena nei porti di Genova e Savona che avevano registrato numerosi casi positivi con la necessità di posti letto, anche in terapia intensiva, negli ospedali del territorio”.

Redazione


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