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lavocedigenova.it | 05 luglio 2020, 07:45

Caos autostrade, il ministro De Micheli: "Non potevamo rinviare i controlli, come qualcuno ci chiede, perché non si può mettere tra parentesi la sicurezza"

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: "Al termine di queste rigorose verifiche, la Liguria sarà più sicura e anche per questo più attrattiva e più bella"

Caos autostrade, il ministro De Micheli: "Non potevamo rinviare i controlli, come qualcuno ci chiede, perché non si può mettere tra parentesi la sicurezza"

"Per la Liguria vogliamo la sicurezza che non accada più quello che purtroppo è avvenuto nel passato: quando è stato pagato un tributo inaccettabile". Si apre così il post pubblicato nella giornata di ieri su Facebook da Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, relativamente alla situazione delle autostrade liguri.

"I disagi che si stanno vivendo lungo le autostrade liguri si esauriranno progressivamente nei prossimi giorni, con la conclusione di un imponente e approfondito piano di controlli delle gallerie e dei viadotti. In una regione dove abbiamo, per la sua conformazione fisica, la più alta concentrazione di gallerie d’Europa, abbiamo deciso di dare la massima priorità alla sicurezza - continua il ministro - Abbiamo elaborato un piano, nell’ambito delle migliori regole tecniche, per cercare di rendere sostenibili i controlli in un periodo condizionato dal termine dell’emergenza Covid19 e dall’inizio della stagione estiva, che hanno fatto risalire i volumi di traffico. Abbiamo potenziato i treni, abbiamo fatto sospendere alcuni cantieri non autostradali per agevolare la viabilità".

"Voglio essere chiara su una cosa: non potevamo rinviare i controlli, come qualcuno ci chiede, perché non si può mettere tra parentesi la sicurezza - prosegue Paola De Micheli - Possiamo trovare le modalità per accelerare le verifiche e ogni soluzione possibile per limitare i disagi, ma non possiamo accettare il rischio che si ripetano i tragici eventi del passato. Non potevamo non intervenire in una situazione che è il risultato di controlli svolti in passato dal concessionario, e che oggi sono anche oggetto di indagine da parte della magistratura ligure. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a fine maggio non ha modificato in alcun modo gli obblighi e le modalità di ispezione delle gallerie previsti da una circolare del luglio 1967 tuttora in vigore. I concessionari lo sanno e proprio nei giorni scorsi abbiamo inviato loro una lettera per precisare alcune informazioni".

"Le norme in vigore impongono alle società concessionarie di eseguire ispezioni trimestrali per acquisire informazioni sullo stato della superficie del rivestimento delle gallerie. Il Manuale di ispezione delle gallerie che abbiamo introdotto non ha cambiato questi obblighi né prescritto nuove modalità di ispezione. Il piano di indagine conoscitiva predisposto da Aspi dopo il cedimento della Galleria Bertè di fine dicembre 2019 non è stato mai ritenuto dai nostri uffici alternativo alle prescrizioni della circolare del 1967".

"Al termine di queste rigorose verifiche, la Liguria sarà più sicura e anche per questo più attrattiva e più bella. Da assidua frequentatrice di quella terra sono vicina a tutte le persone, ai residenti, agli operatori economici, ai turisti che stanno vivendo disagi e problemi. Conosco bene quello che sta succedendo e anche per questo la Liguria è in cima alle priorità del nostro Governo. Lo è stata fin da subito: da quando ci siamo insediati abbiamo già stanziato un miliardo, tra finanziamenti e cantieri sbloccati, come i fondi per il nuovo ribaltamento a mare in grado di potenziare il porto di Genova. Vi assicuro che stiamo cercando tutte le soluzioni per ridurre il più possibile i disagi, e lo faremo col metodo seguito fino ad ora: con dedizione, costanza e rigore, senza mai tralasciare nessun aspetto dei problemi e sempre insieme alle istituzioni locali" ha infine concluso il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

redazione

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