- 05 luglio 2020, 14:00

Megumi Akanuma: la giapponese ambasciatrice di Genova nel mondo

Akanuma: "Sarebbe molto bello organizzare un Festival del Cinema di animazione a Genova e dedicare un angolo di Genova al personaggio di Marco del cartone animato 'Dagli Appennini alle Ande'. Con l’Associazione Culturale DEAI ho già presentato il progetto"

Megumi Akanuma: la giapponese ambasciatrice di Genova nel mondo

Megumi Akanuma è una cantante lirica giapponese, vive a Genova, sua città d’adozione, ed è stata nominata dal Sindaco Bucci quale Ambasciatrice di Genova nel mondo. L'abbiamo intervistata


Megumi cosa significa per te rappresentare Genova nel mondo?

Sono nata a Tokyo e sono cresciuta respirando musica classica occidentale e musica giapponese tradizionale. Ho imparato ad amare la musica da mio padre, e ho sentito che la lirica era la strada per esprimere me stessa. Lo studio e le vicende della vita mi hanno portato a Genova, che è diventata la mia città di adozione. Sono molto orgogliosa di rappresentarla nel mondo e soprattutto in Giappone. Sin da piccola, Genova mi era familiare grazie al cartone animato “Haha wo Tazunete Sanzenri” ossia “Dagli Appennini alle Ande”, ispirato al libro Cuore di Edmondo De Amicis. La Lanterna, le salite, il porto la vista del mare… mi affascinavano. Da adulta, mi dà una sensazione magica vivere in una città che, grazie ad un cartone animato alla televisione e a un racconto emozionante, ha catturato la mia fantasia nell’infanzia. Sono felice di vivere qui e di aver ricevuto un’onorificenza così significativa.

Il Giappone è un paese antico con una storia affascinante e una struttura sociale molto particolare. Ci sono punti di contatto tra la cultura giapponese e quella italiana ? E con quella ligure? Cosa si conosce di Genova in Giappone?

Forse quello che più colpisce del Giappone sono gli aspetti relativi all’interazione fra le persone, il rispetto e le convenzioni nel modo di relazionarsi, l’educazione, l’osservanza delle norme del vivere civile. Tutto questo si rispecchia, come per ogni popolo, anche nella lingua. Ad esempio, non esistono generi maschile o femminile, ma si dà molta attenzione ai ruoli, come Maggiore (grande/maturo) e minore (giovane/praticante). Nonostante questo mondo sembri molto diverso dal sentire italiano, i giapponesi e gli italiani hanno tanti punti in comune: l’amore per l’arte e la musica, l’orgoglio per le proprie tradizioni. In particolare, fra giapponesi e genovesi, c’è un sentire comune: la riservatezza, la sobrietà, l’amore per il cibo tradizionale ma anche la curiosità verso altri Paesi. In questi ultimi anni, l’interesse per il Giappone da parte degli italiani è aumentato notevolmente. Sicuramente le ultime generazioni sono state attratte dei Manga e dei videogiochi, ma moltissimi sono affascinati dalla storia e dalla spiritualità tramandate da millenni. La Liguria è conosciuta per aver dato i natali a Cristoforo Colombo, (Colombus per i giapponesi, mentre “Colombo” è il Tenente Colombo) e a Niccolo’ Paganini. Conoscono e amano molto anche Giuseppe Verdi, che ha composto a Genova gran parte di Aida. Tuttavia il personaggio più conosciuto e amato, grazie alla televisione, è Marco di “Dagli Appennini alle Ande”. Per quanto riguarda la cucina, il pesto genovese e’ molto popolare tra i giapponesi. Anche mio padre coltiva il basilico e lo prepara. Delle due squadre di calcio cittadine, il Genoa, per la prima volta in Italia ha ingaggiato un giocatore giapponese. Successivamente, anche i “cugini-avversari” della Sampdoria hanno preso in squadra un atleta del Sol Levante. Gli ultimi anni le Cinque Terre sono diventate una meta famosa ed apprezzata anche in Giappone. I Palazzi dei Rolli esercitano un enorme fascino: moltissimi amici giapponesi, che ho accompagnato in visita, sono rimasti sorpresi e ammirati. 



Genova ospita uno dei musei più importanti in Europa sull'arte Giapponese, il Museo Chiossone. Secondo te potrebbe svolgere un ruolo per rafforzare gli scambi culturali col Giappone?

Assolutamente sì. Il museo ha un patrimonio immenso e prezioso, una delle collezioni orientali più importanti in Europa. Sono certa che possiamo lavorare insieme per scoprire la storia che ha unito i nostri due mondi e questo legame si sta sempre più consolidando. Ci sono tanti italiani che, come Edoardo Chiossone, hanno contribuito a creare il Giappone moderno. Spero di riscoprire e valorizzare questa importante pagina di storia. Sto facendo con i miei amici una serie di ricerche su giapponismo in Italia e italianismo in Giappone.


Il famoso cartone animato giapponese cui accennavi è ambientato a Genova e su questo hai ideato un progetto per i ragazzi. Raccontaci qual è la tua idea e con chi vorresti realizzarla.

In Giappone, per più di vent’anni, la televisione ha trasmesso un film di animazione a puntate, tratto da un capolavoro della letteratura per l’infanzia. Una delle più famose produzioni di queste serie è “Marco - Dagli Appennini alle Ande”, ispirato al libro Cuore di Edmondo De Amicis. Grazie a questa serie Genova è molto conosciuta dai giapponesi. Il racconto originale è breve e di poche pagine, ma il maestro Takahata ha sviluppato la storia con la vita sociale di quel periodo: emigrazione, povertà, problema dell’assistenza medica. Viene anche mostrata la vita quotidiana genovese, la vitalità della gente, l’amicizia tra i ragazzi sullo sfondo dei paesaggi di Genova meravigliosamente disegnati: i treni che partono dal porto, le piazze, le finestre sui tetti da cui si vede il mare e i vicoli del centro…Vorrei fossero riconosciuti il valore e la bellezza di questa produzione del Maestro Takahata, che ha descritto in modo fedele e poetico la nostra città e ha saputo infondere coraggio e speranza in tanti ragazzi. Sarebbe molto bello organizzare un Festival del Cinema di animazione a Genova e dedicare un angolo di Genova al personaggio di Marco. Con l’Associazione Culturale DEAI ho già presentato il progetto e sto lavorando per la sua realizzazione.


Altri progetti a cui stai lavorando?

Ho moltissimi progetti sia in fase di ideazione che di realizzazione. Dopo la nomina ad Ambasciatrice di Genova nel mondo ho fondato con alcuni amici DEAI – Associazione Culturale. DEAI in giapponese significa “incontro”. È nata per creare tante occasioni di “Incontro” e per far crescere la collaborazione fra l’Italia e il Giappone. Abbiamo avuto belle e interessanti collaborazioni con Palazzo Reale e MOG (Mercato Orientale di Genova). Ogni volta scopriamo il Giappone e conosciamo meglio anche la nostra terra, scambiando opinioni e saperi. Molti progetti ed eventi sono stati ideati e condivisi con gli Ambasciatori di Genova Abbiamo avuto questo periodo difficile ma abbiamo imparato molto e so che possiamo ripartire. Lo scambio culturale su piattaforma web tra i nostri ragazzi genovesi e i ragazzi giapponesi della città di Tokorozawa non si è mai fermato come pure gli incontri tra i soci. L’Italia e il Giappone hanno la radici profonde. Quando si hanno radici profonde si possono sperimentare nuove forme senza smarrirsi. Ad esempio, manga e anime giapponesi sono ispirati da una letteratura millenaria, di cui sono una nuova forma di espressione. Anche per la musica è lo stesso. Mi piace scoprire i musicisti del passato ma anche sperimentare i brani dei compositori viventi. Mi aspettano tanti interessanti progetti musicali. Ma di questo vi parlerò un’altra volta.

Zenet / Leonardo Parodi

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